Un altro nucleo interno della Terra: lo dicono le onde sismiche

nucleoLe onde sismiche generate da terremoti molto intensi raccontano che nella nostra Terra ci sarebbe un ulteriore strato nel suo profondo nucleo interno, quello solido. In pratica si tratterebbe di un doppio strato metallico. A dirlo è uno studio di un gruppo di ricercatori dell’Australian national university (Anu), i cui risultati sono stati pubblicati in un articolo della rivista “Nature Communications”. Fino ad oggi si ipotizzava che la Terra fosse divisa in 4 strati, la crosta, terrestre e oceanica, che arriva a 50 km di profondità, l’incandescente mantello i cui moti convettivi consentono alle zolle della crosta di spostarsi, unendosi, allontanandosi, finendo una sotto l’altra e così via, per una profondità fino a 2890 km, il nucleo esterno liquido fino a circa 5200 km, il nucleo interno solido che si spinge fino al centro del pianeta, 6360 km. Proprio questo “raddoppierebbe” secondo gli scienziati che l’hanno definito “nucleo interno del nucleo interno”, grazie al suo “cuore” metallico, addirittura più compatto di quello che lo circonda, una sfera dal diametro di circa 650 chilometri. Il nuovo nucleo è in realtà una vecchia conoscenza, nel senso che la sua esistenza è stata ipotizzata oltre 20 anni fa. In questi giorni la conferma, grazie alla strumentazione sempre più sofisticata e alla raccolta incredibile di dati che hanno scandagliato, e scandagliano, le profondità terrestri. Il meccanismo funzionerebbe così: le onde sismiche che si scatenano in un certo punto per via di un terremoto, attraversano il pianeta, rimbalzano fino a cinque volte lungo il diametro terrestre e sbucano nella parte opposta (un po’ quello che succede a una pallina da ping pong), ritornando lì dove è avvenuto il sisma. Grazie a tutto ciò, i ricercatori dell’università australiana hanno capito che “lì sotto” si nascondeva un altro nucleo. E l’hanno identidicato. Cosa significa? Che quello strato metallico potrà dirci cosa è successo nella lunga storia della Terra perché i ricercatori pensano che il “nucleo interno del nucleo interno”, a causa di temperature e pressioni ancora più intense che in quello “meno” interno, gli atomi di ferro possano avere una diversa disposizione nella loro struttura, forse a causa di qualche evento in grado di modificarne la struttura cristallina e la consistenza. Il che spiegherebbe il motivo per cui le onde sismiche rallentano o accelerano in base al loro angolo di entrata nel nucleo interno più interno.

Tra i terremoti studiati per creare un modello su cui costruire la teoria dell’altro nucleo interno, uno dell’Alaska: le onde sismiche prodotte sono rimbalzate fino all’Atlantico meridionale, per poi ritornare nella stessa Alaska.

L’immagine è una elaborazione di Thanh-Son Phạm, Hrvoje Tkalčić, Drew Whitehouse, i ricercatori dell’Anu.