Pico della Mirandola, ucciso con l‘arsenico, parola di scienziati

Pico della Mirandola fu ucciso con l’arsenico: lo scopre un team di ricercatori

Pico della Mirandola ucciso dall'arsenico

Pico della Mirandola, grande umanista e filosofo, famoso anche per la sua proverbiale memoria, morì in circostanze misteriose il 17 novembre del 1494, a Firenze.

Un giallo che ha aspettato 500 anni per essere risolto: Pico della Mirandola fu avvelenato con l’arsenico.

Lo ha scoperto un team di ricercatori delle università di Pisa (Dipartimento di Biologia), Bologna, del Salento, di Valencia (Spagna), di York (Gran Bretagna), dal Max Planck Institute (Germania) nonché dagli esperti del RIS di Parma. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Forensic and Legal Medicine.

Dagli studiosi sono stati analizzati i suoi resti conservati in un chiostro vicino alla basilica fiorentina di San Marco: sono loro ad aver rivelato che il decesso fu provocato non da sifilide come si pensava ma (appunto) da un avvelenamento da arsenico.

Ha spiegato in proposito Fulvio Bartoli del Dipartimento di Biologia dell’Ateneo pisano: “Gli esami eseguiti hanno dimostrato che nei resti di Pico erano presenti segni riconducibili ad intossicazione da arsenico e che i livelli del veleno erano potenzialmente letali, compatibili con la morte per avvelenamento acuto del filosofo. Ovviamente, aggiunge il ricercatore, che si sia trattato di avvelenamento intenzionale è difficile da dimostrare anche se questa ipotesi è sostenuta da varie fonti documentarie e storiche”.

Come è stata la metodologia di lavoro per giungere a tali conclusioni? Quel che resta della salma di Pico della Mirandola – fra cui ossa, unghie, tessuti molli mummificati, vestiti, legno della cassa – è stato sottoposto ad una serie di analisi di carattere biologico e chimico-fisico sia per confermare l’identificazione dei resti sia per rilevare la presenza delle tracce di arsenico. In particolare, i ricercatori hanno utilizzato un approccio multidisciplinare mettendo insieme analisi antropologiche e documentali, datazione al radiocarbonio e ad analisi del DNA antico accanto a sofisticate tecniche di microscopia ottica ed elettronica.
Anche le spoglie di un altro umanista, scomparso pure nel 1494, cioè Angelo Poliziano e sepolto vicino a Pico, sono state studiate ma in questo caso non si può parlare di giallo, poiché, come dice Fulvio Bartoli – “non risulta confermata l’ipotesi dell’avvelenamento, poiché i livelli di arsenico che abbiamo trovato sono piuttosto attribuibili ad una esposizione cronica al veleno, causata probabilmente da fattori ambientali o da trattamenti medici”.

Pico della Mirandola ucciso dall'arsenico

Nell’immagine: il microscopio elettronico a scansione indica la presenza di una banda biancastra su un’unghia del piede sinistro di Pico della Mirandola riconducibile ad una esposizione tossica all’arsenico.