Non si ferma il consumo di suolo: nel 2021 se ne sono persi 19 ettari al giorno

suolo consumo

Si continua a fare man bassa di suolo: lo evidenzia l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, nell’edizione 2022 del suo Rapporto su consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. È la nona volta che l’istituto si dedica a tali temi evidenziando i processi di trasformazione del nostro territorio, confermando la perdita di quella risorsa fondamentale, che è il suolo. Il suo consumo, analizza il report, non solo non rallenta, ma nel 2021 riprende a correre con maggiore forza, superando la soglia dei 2 metri quadrati al secondo e sfiorando i 70 chilometri quadrati di nuove coperture artificiali in un anno, “un ritmo, sottolineano i ricercatori, non sostenibile che dipende anche dall’assenza di interventi normativi efficaci in buona parte del Paese o dell’attesa della loro attuazione e della definizione di un quadro di indirizzo omogeneo a livello nazionale”.

Per quanto riguarda le regioni, gli incrementi maggiori nel  consumo di suolo netto in ettari dell’ultimo anno, sono avvenuti in Lombardia, con 883 ettari in più, Veneto (+684 ettari), Emilia Romagna (+658), Piemonte (+630) e Puglia (+499). Valle d’Aosta, Liguria, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Basilicata e Calabria sono le regioni che, quell’anno, hanno avuto incrementi inferiori ai 100 ettari. Le province dove il consumo di suolo netto è cresciuto di più tra il 2020 e il 2021 sono Brescia (+307 ettari), Roma (+216 ettari) e Napoli (+204 ettari). Tra quelle che hanno consumato di meno si registrano le province di Trieste, Gorizia e Ancona. In termini assoluti, è però la città metropolitana di Roma (quindi la Capitale e la sua provincia) a confermarsi quella con la maggiore superficie consumata al 2021, con oltre 70.100 ettari, anche grazie agli ulteriori 216 ettari dell’ultimo anno, di cui oltre 95 nel territorio comunale della Capitale stessa. Roma anche per il 2021 consuma più suolo di tutte le altre città italiane, perdendo 95 ettari di suolo, la metà dovuta all’apertura di nuovi cantieri destinati all’edificazione ma pure all’espansione di aree di cava e aree asfaltate per parcheggi (con percentuali vicine al 12% dei cambiamenti totali). Roma poi dal 2006 ad oggi risulta aver consumato in media più suolo di tutte le altre città (più di 90 ettari l’anno). Foto di Hands off my tags! Michael Gaida da Pixabay