Lo sguardo di Ara Güler

Quando se ne è andato, nel 2018, Ara Güler, classe 1928, aveva giusto 90 anni, molti dei quali trascorsi a raccontare con i suoi straordinari scatti la Turchia e la sua Instanbul, dove era nato, e che è sempre rimasta al centro della sua produzione creativa. Una mostra presso il Museo di Roma in Trastevere aiuta a ricordarlo o a scoprirlo, per chi non lo conoscesse.

Ara GülerDavvero imponente l’archivio che Güler ha lasciato in eredità all’umanità, una “enciclopedia” di oltre 2 milioni di foto, di cui circa 80, tutte in bianco/nero, sono in esposizione. Una panoramica da lucido osservatore della storia e della società turca. L’artista, nominato uno dei sette fotografi migliori al mondo dal British Journal of Photography Yearbook e insignito del prestigioso titolo di “Master of Leica”, prima di dedicarsi alle immagini, esplorò tutti i settori del cinema e del teatro, si iscrisse pure alla facoltà di economia, ma poi decise che la sua mission doveva essere il fotogiornalismo. Iniziò la sua carriera giornalistica nel 1950 presso il giornale Yeni Istanbul (La Nuova Istanbul). Poi divenne corrispondente per il Vicino Oriente prima per Time Life nel 1956, e poi per Paris Match e Stern nel 1958. Durante lo stesso periodo, l’agenzia Magnum Photos cominciò a distribuire le sue fotografie a livello internazionale, come il reportage “L’arca di Noè”, quello sul Monte Nemrut e su “Afrodisia”, che fece riscoprire questa antica città, salvandola dall’oblio. Questo solo per ricordare chi era Ara Güler che comunque non dimenticò mai la sua passione per il cinema, l’arte, lo spettacolo in genere, tanto da ritrarre personaggi famosi come Federico Fellini, Pablo Picasso, Salvator Dalì, Sophia Loren, Paolo VI, Bernardo Bertolucci, che si possono ammirare proprio al Museo di Roma in Trastevere (tutti i giorni, tranne il lunedì, fino al 3 maggio, 10/20). Questa è la tappa italiana  dopo le esposizioni alla Galleria Saatchi a Londra, alla Galleria Polka a Parigi, al Tempio di Tofukuji a Kyoto, nell’ambito del vertice del G-20, e alla Alexander Hamilton Custom House a New York in concomitanza con l’Assemblea Generale dell’ONU, prima di continuare il suo percorso a Mogadiscio. Il cuore della mostra è senz’altro rappresentato dalle fotografie di Istanbul scattate da Ara Güler a partire dagli anni ’50: 45 vedute in bianco e nero della città che sono una preziosa testimonianza di un’umanità ormai quasi cancellata dalla memoria. Oltre la mostra, c’è un sito per scoprire ancora di più su Ara Güler, che diceva, tra l’altro: “La fotografia è un evento storico. Catturi la storia. Fermi la storia con una macchina”.