La sfida di Giuditta e il gusto del macabro

giuditta

Ancora un paio di giorni per visitare la mostra “Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta. Violenza e seduzione nella pittura tra Cinquecento e Seicento”. Infatti termina il 27 marzo presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica a Palazzo Barberini. L’esposizione celebra i cinquant’anni dall’acquisizione da parte dello Stato Italiano e i settanta dalla riscoperta della celeberrima tela di Caravaggio Giuditta che decapita Oloferne, realizzata a Roma al principio del Seicento e custodita a Palazzo Barberini.

Ma accanto al capolavoro di Caravaggio sono esposte anche 31 opere provenienti da importanti istituzioni nazionali ed internazionali, divise in quattro sezioni, che documentano la travolgente novità innescata dall’opera di Caravaggio nella pittura contemporanea. E anche il gusto del macabro e del morboso che caratterizzò il periodo 1500/1600. Molto in voga la storia di Giuditta, la coraggiosa vedova della città di Betulia, salvatrice del popolo ebraico dalla tirannia degli Assiri, decapitando il capo del loro generale Oloferne, che la voleva sedurre e invece si è ritrovato… con la testa mozzata.

Tra le altre opere presenti, anche la Giuditta e Oloferne di Artemisia Gentileschi, in prestito dal Museo di Capodimonte (in alto).

giuditta e tintoretto

Le stanze allestite a Palazzo Barberini grondano sangue, persino l’illuminazione riesce a dare assoluta pienezza all’omicidio in atto. Il più etereo, si fa per dire, tra i pittori è il Tintoretto: la sua visione di Giuditta è decisamente meno trucida rispetto alle altre. Il corpo mozzato di Oloferne, così come la testa, si vedono appena nella scena che in fondo sembra quasi tranquilla (qui a fianco).

C’è anche un’altra pittrice, oltre Artemisia Gentileschi: è Lavinia Fontana. Anche lei decide di optare per un insieme “ammorbidito”: poco sangue nella scena del delitto, come se la scientifica del tempo avesse ripulito il tutto (la vediamo a lato).

giuditta

Poi c’è Abra, la fantesca di Giuditta. Chi era veramente costei? In alcuni dipinti è ritratta giovane, nella maggior parte dei casi anziana. Un’amica o una vice-madre pronta a “coprire” Giuditta? Fatto sta che qui si tratta di due donne che, sole, cambiano le sorti di tutto un popolo. E mica è poco.