110 anni e (forse) non sentirli: la storia di Acea in mostra

Fino al 24 gennaio 2020, presso la Centrale Montemartini a Roma, via Ostiense, l’Acea è in mostra. Un’occasione per festeggiare i suoi primi 110 anni, poiché l’Azienda Comunale Energia e Ambiente nacque nel 1909 con il nome di Azienda Elettrica Municipale. Chiamata così dopo un referendum promosso da uno dei più illuminati sindaci di Roma (forse ancora l’unico?) Ernesto Nathan e grazie al quale la popolazione potè decidere per la municipalizzazione dei pubblici servizi.

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“110 anni di luce. Acea e Roma. Tra passione e innovazione” racconta il legame tra la capitale e tutto il territorio che porta acqua ed elettricità ai cittadini romani. Nell’esposizione si narra di questo rapporto di energetici sensi (in quanto l’Acea fornisce energia, ovvio) attraverso numerosi materiali arrivati dall’Archivio centrale dello Stato, da quello Capitolino, dall’Acea, dal Quirinale, con il contributo di Rai e Istituto Luce. Documenti e fotografie d’epoca ma anche contemporanee, parlano degli inizi dell’avventura Acea, della guerra, delle olimpiadi del 1960, dei tentativi di dare all’azienda un volto innovativo e tecnologico, come i nuovi lampioni per illuminare le vie romane, un tentativo di cercare di far dimenticare i suoi non pochi disservizi. Ma tant’è, la storia è ondulata di in e out. L’evento è ospitato in un luogo intitolato a Giovanni Montemartini che del sindaco Nathan fu assessore (esattamente assessore tecnologico) e che assieme a lui fu convinto assertore della municipalizzazione delle aziende di servizi capitolini. L’edificio fu costruito proprio per essere centrale termoelettrica per la produzione di energia a Roma, e fu inaugurato dallo stesso Nathan nel 1912 che l’anno successivo lo dedicò a Montemartini morto durante una seduta del Consiglio Comunale. La centrale non è più attiva dagli anni sessanta del secolo scorso verso la cui fine ospitò sculture antiche con un bel contrasto con i giganteschi macchinari industriali: un esperimento, ma il successo fu tale che si è assicurata il ruolo di Museo in cui ammirare alcuni periodi romani e, talvolta, mostre davvero degne di nota, come quelle dell’Acea.