Questo grande parco pubblico, che nel premio Scarpa ha sbaragliato gli altri concorrenti, è stato realizzato rinnovando la concezione di parco urbano, così dicono gli esperti, poiché caratterizzato dalla commistione di strutture ferroviarie abbandonate, grandi estensioni di vegetazione, in gran parte assecondata nella sua crescita spontanea, interventi artistici che ne accompagnano la visita. Come dire, l’antica presenza umana c’è ma è in un continuo divenire grazie all’evoluzione della natura. Il Natur-Park Südgelände, con la sua lunghezza di 1,7 chilometri, fa parte di una più ampia successione di parchi pubblici che la città ha realizzato, da nord a sud, a partire da una costellazione di “vuoti” che si è saputo interpretare come un intero paesaggio. Un insieme di azioni in cui il passato ferroviario e industriale, non è stato impedimento alla riappropriazione del suolo da parte di piante e alberi.
La cessione dell’intera area al Senato di Berlino e la gestione, dal 1986, da parte della società Grün Berlin, ha segnato l’avvio di un grande cantiere sperimentale al quale partecipano ecologi, associazioni ambientaliste e cittadini comuni, gli studi di pianificazione del paesaggio Planland e ÖkoCon e il gruppo di artisti Odious, insediato nel parco. A partire dal luogo, in una condizione immersiva tra la presenza invadente della natura e le “rovine” di un paesaggio abbandonato, i diversi attori trovano un modus operandi che conduce all’esperienza viva del Natur-Park Schöneberger Südgelände.
Tra i vari momenti pubblici del Premio Carlo Scarpa 2022, da ricordare venerdì 13 maggio alle 18, negli spazi Bomben di Treviso, la mostra (fino al 31 luglio) dedicata proprio al Natur-Park Schöneberger Südgelände. Un’occasione per prendere spunto di ispirazioni possibili anche in tanti spazi industriali disseminati nelle diverse regioni italiane, spesso a ridosso di aree residenziali e lasciati andare al degrado. La domanda è sempre la solita: perché non si può, anche da noi?