Good to Earth: la sostenibilità secondo il calendario Lavazza

Good to Earth: la sostenibilità secondo il calendario LavazzaUno dei progetti di sostenibilità fermati da Ami Vitali, fotografa del National Geographic Magazine, per il calendario Lavazza 2019 è la greenbelt che a Ouarzazate, Marocco, la porta del deserto, chiude alle tempeste di sabbia, grazie a innovativi sistemi di irrigazione. Riguarda il mese di agosto: è solo una delle 12 storie positive, di gestione intelligente della natura che l’uomo riesce qualche volta a guardare e trattare con rispetto, aiutandola con le conoscenze e la tecnologia. 12 storie insomma in cui “Good To Earth”, questo il titolo del calendario, racconta tutto questo, ottenuto dalla collaborazione della nota azienda di caffè con il programma Onu per l’ambiente, United Nations Environment Program. Arte e natura unite da installazioni particolari a dimostrare che quando si vuole si può agire per la sostenibilità del pianeta: e dietro ogni scatto c’è il contributo di sei artisti che celebrano con la loro creatività la possibilità di fare del bene alla Terra.

Good Earth, anche grazie all’arte

Qualche esempio. Lo street artist italiano Francesco Camillo Giorgino, alias Millo, ha disegnato con colori ad acqua una parete di 63 metri quadrati omaggiando a Genk in Belgio la riconversione di un’area industriale che oggi ospita le preziose api (mese di maggio, è la foto che vedete in questa pagina). Con il suo Perpetual flow l’artista Gerada ha realizzato un’incredibile Land Art in un’area di 37.500 metri quadrati nel deserto marocchino, usando un rastrello, pietre presenti sul posto, 36 tonnellate di ghiaia scura e olio vegetale. Il risultato? Due enormi mani tra le quali scorre un flusso perpetuo, simbolo della capacità di riutilizzare l’acqua per creare una cinta verde attorno alla città e proteggerla così dalle tempeste di sabbia (luglio). Louis Gomez ha firmato un’installazione che si fonde con il paesaggio in Thailandia, donne che appaiono o scompaiono nella foresta (settembre). Per novembre l’artista Hula ha realizzato Encompass su una coperta geotessile bianca grande 30 metri quadrati, 100% biodegradabili, a base di oli e pigmenti naturali, sotto cui si nascondono e si proteggono due bambini, consci che nel loro futuro dovranno combattere contro tante questioni legate al cambiamento climatico.

Belle immagini e belle idee che narrano pure di ciò che tante persone, soprattutto a livello locale, stanno realizzando attraverso pratiche sostenibili. Purtroppo non lo si può comprare e per vederlo bisogna curiosare nel sito della Lavazza.