Regalare una piccola (grande) storia: la sughera di Villa Durazzo Pallavicini

Non ce l’ha fatta, la sughera di 172 anni, uno dei fiori all’occhiello del Parco di Villa Durazzo Pallavicini di Genova, gravemente ferito in più parti dal maltempo di fine ottobre. La vecchia sughera stava là al suo posto davanti al Lago Vecchio. Già da tempo diventata debole per marcescenze alla base non curabili, si è schiantata a destra dell’araucaria, schiacciando qualche leccio ma senza far danni al sentiero.

Regalare una piccola (grande) storia: la sughera di Villa Durazzo Pallavicini

Il maltempo ha colpito anche diversi pini centenari, un cipresso dell’impianto originale di Canzio alla Rimembranza e ha distrutto un tratto delle sponde del laghetto, dove antichi rami di grandi alberi sono stati abbattuti dal vento.

Fortunatamente non si contano danni di rilievo al Tempio di Flora e alla Sala Etrusca dove l’acqua non è entrata, le finestre hanno tenuto e i preziosi vetri sono rimasti intatti. Si registra solo qualche distacco di elementi decorativi dagli ornati del “Coffee House”, mentre anche il Labirinto, il Chiosco delle Rose e Lago Grande sono usciti illesi dalla furia della pioggia e del vento.

Uno dei parchi più belli d’Italia

Villa Durazzo Pallavicini è dotata di uno straordinario giardino (decretato il più bello d’Italia lo scorso anno), un  parco scenografico-esoterico e fa parte del network Grandi Giardini Italiani. Si tratta di una vera eccellenza nella squadra dei giardini storici romantici non solo d’Italia ma di tutta Europa. Costruito tra il 1840 e il 1846, si sviluppa su 8 ettari di collina, ed è in pratica un vero e proprio “racconto teatrale” a sfumature esoterico-massoniche che si declinano nel corso di una passeggiata incredibile in una stratificazione di emozioni non solo storico-culturali ma anche paesaggistico-botaniche e meditativo-filosofiche.

Passeggiare tra traghi, torrentelli, cascate, edifici da giardino, arredi, piante rare e arrivare al camelieto più antico d’Italia, una collezione di camelie che stanno in loco dal 1856, tra scorci visivi e ‘inganni scenografici’ assolutamente magici.

Un regalo che arriva dalla sughera

Proprio da Grandi Giardini italiani un invito da girare a tutti coloro che hanno a cuore gli spazi verdi, sostenendo il parco comprando un frammento dell’antica sughera, con una donazione minima di 10 euro che con le altre sarà destinata al restauro di questo luogo di superba bellezza.

Si può aderire in due modi: acquistando un frammento di sughera direttamente presso la biglietteria del Parco – in Via Ignazio Pallavicini 11/13, Genova – oppure tramite bonifico bancario per acquisti dai 10 pezzi in su. Il bonifico di donazione deve essere effettuato anticipatamente sul seguente conto corrente: C/C Iban 49 I 0335 9016 0010 0000 079 109.

Pensando al futuro, poi, si può fare un pensiero su come piantare un albero alla nascita di un bambino che seguirà così il percorso botanico in tutta la sua vita: per info, [email protected]