Emozioni: nessuna differenza tra uomo e primati?

emozioniE se le emozioni tra uomo e primati non fossero così diverse? Lo conferma una ricerca dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Istc) di Roma e la Scuola di Psicologia della Newcastle University (Regno Unito), ora pubblicata sulla rivista Animal Behaviour.  Protagonisti dello studio (e del confronto) i cebi dai cornetti. Questi primati nativi del Sudamerica, proprio come gli esseri umani, rimpiangono le decisioni sbagliate e sono in grado, grazie all’esperienza acquisita, di modificare il loro processo decisionale. Insomma, questi animali possono provare emozioni di delusione e rimpianto, tipiche della specie umana.

Spiega in proposito Elsa Addessi del Cnr-Istc: “È noto che, negli esseri umani, le emozioni provate dopo una scelta svolgono un ruolo cruciale nel modellare il processo decisionale. E quando provano delusione dopo una scelta con esito sfavorevole, spesso le persone modificano le scelte successive, ovvero decidono di agire diversamente da quanto fatto in precedenza. Ma non solo, possono provare rimpianto confrontando l’esito delle proprie scelte con esiti migliori che avrebbero potuto ottenere se avessero scelto diversamente, un’emozione che si basa su un fenomeno cognitivamente complesso, il ragionamento controfattuale, come dire contrario ai fatti”. Sostiene Francesca De Petrillo, lecturer presso la Scuola di Psicologia dell’Università di Newcastle (Uk) e prima autrice della ricerca (nonché autrice della foto dell’articolo): “Ovviamente, gli esseri umani possono provare rimpianto in molte occasioni, specialmente qualora una scelta sbagliata abbia un impatto molto rilevante sulla loro vita. Tuttavia, ci si aspetterebbe che emozioni simili al rimpianto siano diffuse anche tra gli animali non umani, perché consentirebbe loro di prendere decisioni adattive rapidamente, senza dover sperimentare direttamente tutti i possibili esiti delle proprie scelte. Per questo ci siamo chiesti se delusione e rimpianto fossero presenti anche nelle scimmie e se queste emozioni influenzassero le loro decisioni future”. Entra nel dettaglio Serena Gastaldi del Cnr-Istc: “In questo studio, ai cebi è stato presentato un compito di presa di decisione in condizioni di rischio, in cui potevano scegliere tra un’opzione sicura (sempre 4 pezzettini di cibo) e un’opzione rischiosa (a volte 7 pezzettini di cibo e a volte 1 pezzettino di cibo). I cebi”, prosegue la ricercatrice, “hanno tentato di modificare la decisione iniziale più spesso non solo dopo aver scelto l’opzione rischiosa e ricevuto 1 pezzettino di cibo, mostrando un comportamento simile alla delusione, ma anche dopo aver visto che l’esito dell’opzione non scelta sarebbe stato migliore (4 pezzettini di cibo) rispetto all’esito dell’opzione scelta (1 pezzettino di cibo), mostrando un comportamento simile al rimpianto”.

Rimpianto e delusione, inoltre, incrementano la preferenza dei cebi per le opzioni rischiose, dimostrando che in queste scimmie, come negli esseri umani, le emozioni influenzano il processo decisionale. Conclude Addessi: “Questo nuovo studio apre nuove possibilità di ricerca sulla complessità emotiva degli animali e sulla nostra comprensione dell’intelligenza animale, suggerendo somiglianze inaspettate tra la nostra specie e gli altri primati”.