Come è generosa la madre…

 

madreLa madre generosa: è il titolo di una mostra che si è appena conclusa al MuNDA (il Museo Nazionale d’Abruzzo), a L’Aquila, vicino alla fontana delle 99 cannelle. Un luogo che al visitatore sembra quasi estraneo dal resto della città. Lontano dal centro, solo a pochi passi dalla solitaria stazione ferroviaria. Il MuNDA è un ex mattatoio. Qui sono conservate le opere sfuggite al terremoto dell’aprile 2009, che prima erano ospitate al cinquecentesco Castello spagnolo. Aggirandosi tra le meraviglie sistemate in un bell’allestimento, con chiare didascalie, ecco altre scoperte godibili grazie all’esposizione che omaggia il gesto più antico del mondo, l’allattamento: La madre generosa ha come sottotitolo “dal culto di Iside alla Madonna Lactans”. Il tema, quello del “prodigio” di questo gesto che omaggia la sacralità della vita, e che gli uomini di ogni tempo hanno voluto rappresentare, a partire proprio dalla nobile Iside egiziana mentre allatta Horus sulle sue ginocchia. Così come sono le terracotte votive provenienti da Capua. Un insieme che ricorda le Madonne medievali che, dipinte, affrescate, ricamate nel legno sono le Madonne Lactans del MuNDA. Rare icone risalenti al XIII secolo e ospitate proprio al Museo documentano come il culto pagano dell’allattamento si sia in pratica trasferito alle immagini di Maria, madre austera ma amorevole e dolce. Questa madre disegnata in diverse forme (fantastici i colori che abbracciano con grazia e creatività vari materiali) accoglie con il suo sguardo sereno trasportando in tante epoche tutte accumunate da quel semplice-grande gesto d’amore. Tra gli altri pezzi, da non dimenticare le popolane del presepe Antinori, del tardo seicento, figure femminili dai cui abiti con ampia scollatura i seni floridi richiamano le balie del tempo che fu, per mamme senza latte o troppo occupate per darlo chiuse nelle loro torri aristocratiche. Del ‘700 invece le maioliche votive di Castelli, a forma di mammella.