Trovata la ciaspola più antica del mondo (finora)

La ciaspola più antica a 3100 metri di altezza

ciaspola più antica

 L’ha trovata in Alto Adige Simone Bartolini, cartografo dell’Istituto Geografico Militare di Firenze, impegnato nei rilievi topografici del confine di Stato in zona val di Fosse, la ciaspola più antica finora conosciuta (nella foto Ansa/USP Bolzano).

Esattamente, è stata rinvenuta sul ghiacciaio del Gurgler Eisjoch a oltre 3.100 metri di quota, in val Senales. In realtà non è stata scoperta adesso, ma circa 12 anni fa e riposta in un cassetto fino a che si è capito in pieno la sua importanza. Così, la racchetta per non sprofondare nelle antiche nevi è stata consegnata all’Ufficio Beni Archeologici della Provincia di Bolzano, che ha fatto eseguire datazioni al radiocarbonio, condotte in due diversi istituti di ricerca.

Il risultato? La ciaspola, arrivata fino a noi praticamente intatta grazie al microclima dei ghiacciai, che dunque hanno fatto da freezer, risale al tardo Neolitico e con precisione al periodo tra il 3.800 e il 3.700 avanti Cristo. Dunque, in queste zone alpine si aggiravano quasi 6mila anni fa uomini che, per muoversi meglio, avevano inventato queste ciaspole, costituite da un ramo di betulla modellato in modo da formare un cerchio lungo un metro e mezzo, dal diametro di 32 centimetri e rifinito con tiranti, fibre vegetali che sembrano corda.

L’oggetto sarà esposto al Museo Archeologico di Bolzano assieme a Ötzi, la mummia rinvenuta sul Giogo di Tisa a pochi chilometri di distanza, ma molto più giovane, visto che risale solo al 3200 avanti Cristo.
Un bel modo di festeggiare proprio la scoperta del vecchio Ötzi, ben 25 anni fa, il 19 settembre. Da questo giorno e fino al 21, tra gli eventi organizzati per questo ricordo speciale, il Museo Archeologico dell’Alto Adige in collaborazione con l’Istituto per le mummie e l’Iceman dell’EURAC, organizza il Congresso scientifico 3rd Bolzano Mummy Congress – Ötzi: 25 years of research, in cui si parlerà a fondo delle ultime ricerche dell’Uomo del Similaun, in attesa magari di essere così fortunati da trovare un suo antenato che, forse, è nascosto nei ghiacci alpini.