Terremoti: la previsione arriva con la fibra ottica e la tecnologia DAS?

DAS Si chiama DAS, ovvero Distributed Acoustic Sensing, la tecnologia che trasforma un cavo in fibra ottica in una lunga serie di sensori per catturare i segnali generati dall’attività vulcanica in zona Etna. Un cavo in fibra ottica è stato interrato nell’area sommitale del grande vulcano (esattamente a Piano delle Concazze, a 2800 m in quota), per misurare le variazioni di deformazioni associate all’attività sismica e vulcanica, rilevando, tramite il sofisticato dispositivo DAS, i segni dei suoi “movimenti”. Si tratta di uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e del Deutsches GeoForschungsZentrum – GFZ – di Potsdam (Germania), pubblicato sulla rivista ‘Nature Communications‘.

DASLa tecnica, scrivono i ricercatori, è particolarmente utile nelle applicazioni delle geoscienze in cui l’obiettivo è di misurare le vibrazioni del suolo, si basa su un principio di misura che prevede l’invio di un impulso di luce in una fibra e sulla rilevazione del segnale retro-diffuso dalle imperfezioni della stessa. Proprio l’analisi del segnale fornisce informazioni sulle deformazioni che il cavo subisce in ogni suo punto.

Ma non è finita qui. Per monitorare l’attività sismica sono stati “coinvolti” in aprile anche i cavi sottomarini in fibra ottica di Tim tra Vulcano e Milazzo,  in un esperimento che si è svolto nelle acque siciliane per circa un mese e per circa 50 km via mare e ha appunto utilizzato la fibra ottica come sensore sismico, permettendo di acquisire i segnali registrati con un’elevata risoluzione spaziale (circa 4 metri) e temporale (1 kHz).

Come è andata la ricerca? Presso la centrale Tim di Vulcano è stato installato il dispositivo DAS, in grado di inviare impulsi di luce nella fibra e di registrare il segnale retrodiffuso, dalla cui analisi si ricava il movimento della terra, con il controllo via Internet da remoto. Durante la sperimentazione sono stati acquisiti con continuità circa 20 Terabyte di dati, ora allo studio degli scienziati per la comprensione dei processi responsabili del risveglio dell’attività vulcanica sull’isola. Già dalle prime analisi si è rilevato che la nuova tecnologia adottata ha mostrato un’ottima accuratezza e sensitività dei segnali sismici, permettendo di osservare le variazioni di deformazioni (strain) dinamiche create da sorgenti antropiche e naturali, con evidenti variazioni delle deformazioni stesse sulla fibra generati dagli eventi sismici locali.

La tecnologia del DAS riuscirà a dare risposte precise per la prevenzione dei terremoti? Le prospettive sembrano davvero essere molto incoraggianti.