Auguri (al femminile) per la Tavola Periodica

La Tavola periodica degli elementi, gioia e dolori di chi studiandola cercava di capirne i relativi segreti, compie 150 anni il prossimo 6 marzo. Fu al chimico russo Dmitri Mendeleev che nel 1869 venne l’idea di concentrare le caratteristiche di tali elementi in un rettangolo con tanti riquadri.

Nel sito della rivista Nature, due scrittrici-ricercatrici esperte di chimica, Brigitte Van Tiggelen e Annette Lykknes, hanno voluto festeggiare l’evento sottolineando il contributo al femminile alla Tavola periodica degli elementi, tanti dei quali scoperti proprio grazie al loro lavoro.

La più famosa è senza dubbio Marie Curie che individuando la presenza di radio e polonio ha ricevuto ben due premi Nobel. Ma delle altre le notizie sono scarse e frammentarie e troppo spesso legate agli scienziati alla cui ombra hanno vissuto.

Ma la Tavola periodica e la chimica/fisica in toto non sarebbero le stesse, grazie a loro, alla loro abilità, alla loro tenacia e intelligenza, al loro modo di fare ricerca e trovarne i lati sconosciuti.

La Tavola periodica, omaggio alle donne

La chimica russa Julia Lermontova, ad esempio, i cui studi sono conservati negli archivi di Mendeleev, insieme alla corrispondenza tra i due, affinò i processi di separazione per i metalli del gruppo del platino, tra cui il rutenio e il rodio. È stata  la prima donna a ricevere un dottorato in chimica in Germania, nel 1874.

Tavola Periodica
Stefanie Horovitz, chimica polacca, ha fornito prove sperimentali dell’esistenza degli isotopi nel 1914 mentre lavorava al Radium Institute di Vienna. Credito: Biblioteca centrale austriaca per la fisica, Vienna

Se la fama dell’aver introdotto il concetto di isotopi nel 1913 è del chimico britannico Frederick Soddy, è stata il medico Margaret Todd a suggerire il termine durante una cena. Ma chi se la ricorda? Così come è scarsamente citata la polacca Stefanie Horovitz, che fornì le prove sperimentali di isotopi lavorando al Radium Institute di Vienna, dimostrando che anche un elemento comune come il piombo può avere pesi atomici diversi, a seconda che esso provenga dal decadimento radioattivo dell’uranio o del torio 3.

Nel 1917 la fisica Lise Meitner scoprì a Berlino insieme al chimico Otto Hahn l’elemento 91, il proattinio, ma lei lavorava gratis e negli scantinati del loro istituto di ricerca, perché le donne non potevano essere viste. E Ida Noddack, nata Tacke, fisica-chimica tedesca, fu la prima ad elaborare l’idea della fissione nucleare e scoprì un nuovo elemento, il renio, con il marito Walter, nel cui laboratorio lavorò però sempre come “ospite”.