A Bruno Leoni, ingegnere romano appassionato della sua città, è venuto in mente di scandagliare Roma prendendo spunto dalle meravigliose vedute prodotte dagli acquerelli magici del pittore Ettore Roesler Franz, testimonianza, a partire dal 1878, di quella “Roma pittoresca”, “sparita”, come lui stesso la definiva, prima che venisse in gran parte demolita e ricostruita a misura delle esigenze speculative delle grandi società immobiliari dell’epoca.
Così, oltre 120 anni dopo, Leoni se n’è andato in giro per vicoli, cortili, strade e piazze della Capitale, posizionandosi più o meno nella stessa prospettiva ricercata da Franz per ottenere i suoi famosi acquerelli.
Ovviamente, con uno strumento diverso rispetto a colori e pennelli, cioè una modernissima macchina fotografica.
Il risultato? Certi elementi sono proprio stati eliminati dal panorama cittadino, altri si percepiscono appena.
Nonostante tutto, il mezzo, il traffico, il caos, la magia rimane, oggi come 120 anni fa. Il titolo del libro dell’ingegnere? Ma “Roma sparita”, ovviamente, edito da Intra Moenia (35 euro).