Odore di libri (antichi): vaniglia, cioccolato e caffè

Cioccolato e caffè: così odorano i libri antichi

odore di libri antichi

Aprirli e venire investiti dal profumo di cioccolato, caffè, cacao e persino un pizzico di vaniglia.

Ma anche di legno, di terra, di bruciato. I libri antichi hanno un loro particolare odore anzi, odori, che si miscelano spesso tra carta e inchiostro stampato, regalando (soprattutto a chi li ama) piacevoli sensazioni che accompagnano la lettura.

Lo si sapeva, ovviamente, ma adesso sono stati identificati da un gruppo di ricercatori dell’University College di Londra che hanno stabilito una specie di scala o ruota degli aromi, molto simile a quella che usano i profumieri, associandola a diverse molecole chimiche analizzate attraverso la percezione dell’olfatto delle persone coinvolte nella singolare ricerca.

Il fatto che molte di queste ultime abbiano parlato di una fragranza di caffè o di bruciato o di legno o di cioccolato è questione di chimica, visto che soprattutto caffè e cioccolato, derivati dall’essiccazione di piante, contengono cellulosa e lignina naturale, e condividono molti composti organici volatili proprio con la carta, soprattutto quella deteriorata dei libri conservati nelle biblioteche.
Inoltre, sia il cacao e il caffè sia la carta invecchiata contengono pure acido acetico e benzoico, vanillina e altre sostanze organiche. Ma secondo Matija Strlic e Cecilia Bembibre, artefici della ricerca, in base ai composti organici emessi dai libri con un certo particolare odore, si può capire pure quali sono a maggior rischio di (maggiore) disfacimento, provvedendo di conseguenza alla loro conservazione con tutti i metodi e gli strumenti più opportuni.