Catturata la luce di Earendel, stella del mattino, emessa quasi 13 miliardi di anni fa

Earendel

La luce di Earendel, catturata dal telescopio spaziale Hubble qualche giorno fa, è stata emessa 12,9 miliardi di anni fa. È un vero e proprio record, dicono gli esperti, perché Hubble è riuscito a rilevare la luminosità della stella più lontana finora mai fotografata.

Earendel, che in inglese antico vuol dire stella del mattino, si sarebbe formata meno di  miliardo di anni dal Big Bang, quando l’attuale Universo era appena nato (si fa per dire, gli anniversari qui sono molto relativi) e secondo i ricercatori, che hanno pubblicato i loro studi il 30 marzo su Nature, aveva solo il sette per cento della sua attuale età.

Per gli scienziati del team diretto da Brian Welch, della Johns Hopkins University di Baltimora, la stella del mattino ha una massa pari ad almeno 50 volte quella del nostro Sole. Earendel forse gira con una stella compagna, per ora solo un’ipotesi, e la sua luce è legata a un fenomeno di cui ha parlato anche Einstein, ovvero una distorsione tempo-spazio. In estrema sintesi, Earendel è stata individuata grazie a un raro allineamento cosmico con un enorme ammasso di galassie (il nome scientifico è WHL0137–08) che, posizionato tra noi osservatori e la stella, avrebbe agito come una sorta di immensa lente di ingrandimento naturale, deviando e concentrando la sua luce e lasciandola emergere.

I prossimi studi diranno qualcosa in più sulla composizione di questa lontana stella, con importanti informazioni su come potesse essere l’Universo quando ancora non c’erano elementi pesanti legati alla presenza delle successive stelle massicce. Se nelle prossime analisi Earendel si dimostrasse povera in metalli e solo un insieme di elio e idrogeno primordiali, allora ci sarebbe la conferma che è una delle stelle formatisi davvero all’indomani del Big Bang. I ricercatori sono convinti che questo permetterebbe di avere altre notizie sull’Universo, svelando ulteriori meccanismi della sua evoluzione.