Incanto di luci all’Orto Botanico di Roma: che Natale!

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La location è da super lode, l’Orto Botanico di Roma a largo Cristina di Svezia, ma la sua magia è esaltata con un vero e proprio incanto di luci che emoziona e fa dire davvero: che Natale!

Al calare delle tenebre, frotte di romani e non arrivano alla spicciolata dalle strade allegre e rumorose di Trastevere e dintorni (attenzione, bisogna già essere provvisti di biglietto, acquistabile anche online), ma lo scintillio che accoglie lascia senza fiato. Di bimbi, infatti, ce sono tanti, ma sono i “fanciulli” dagli anta (spesso molto anta) in poi a ritrovare la magia di una festa che, si sa, è la più bella dell’anno, ispira alla fede, alla rinascita, ammanta il domani di fiducia, speranza, ottimismo, nonostante tutto.

Dunque, eccoli là, i diversamente bambini, pronti a lasciarsi avvolgere da questo incanto di luci, un evento che è la prima edizione in Italia di un format già presente in più di 15 città Europee da oltre cinque anni, dalla Germania alla Francia dalla Spagna alla Gran Bretagna.

Una galleria luccicante accoglie la folla: obbligo scarpe comode, perché la visita dura almeno un’ora, tra i tradizionali sali e scendi dell’orto, ma sicuramente di più, perché negli angoli qua e là non si può non fermarsi a lungo per vivere in pieno l’arcobaleno di colori che illumina lo spazio verde e la gioia. E poi, che dire della fontana illuminata con le luci variegate che si stagliano sulle alte palme rendendole ancora più straordinarie di quello che sono? Bello!

incantoSalendo verso la parte alta dell’Orto Botanico, sotto al Gianicolo, ecco che il campo dei lumi infiocchetta il buio di una miriade di colori effervescenti. Salendo ancora, si incontra l’angolo (si fa per dire) dei fiori di stelle, che per questo periodo prendono il posto alle profumate rose lì collocate. Ma il pezzo davvero forte di questo incanto di luci è all’altezza del boschetto di bambù: i visitatori prima osservano da lontano  l’esplodere di stelle (o fiori?) verdeggianti, poi in questi fili verdi ci possono passare dentro. Che esperienza! Come non è possibile dare spazio a quel fanciullino che è in noi, anche se i capelli sono grigi?

Ma le meraviglie non finiscono: il campo dei fiori di loto, che si cambiano toni rapidamente nel laghetto dell’area giapponese, è uno spettacolo da rivedere e rivedere. Così come il prato delle lune cangianti, le sfere galattiche, la scalinata sfavillante con i platani pluricentenari.  Per godere di tutto questo, c’è tempo fino all’8 gennaio.