Wilderness Italia: spazi incontaminati del Belpaese

E il Belpaese si scopre (un po’) Wilderness

Wildrness Italia-Monte Caira

Capita di sfogliare un settimanale, magari Io Donna del Corriere della Sera e scoprire in un articolo firmato Elisabetta Rosaspina (grazie!) che in Italia ci sono ancora spazi incontaminati, zone wilderness in cui l’uomo, se c’entra, c’entra poco. Nel senso che ci sono tra Alpi e Appennini migliaia di ettari in cui non c’è presenza di case, pali elettrici, ripetitori. Tutto è ancora selvaggio, in perfetto natural style, come ai tempi dei tempi.

E c’è anche la AIW, Associazione Italiana per il Wilderness il cui obiettivo è tutelare su queste zone, esperti, tecnici, forestali, scienziati, appassionati, impegnati a lasciar tutto così come è. Secondo loro (curiosate nel sito http://www.wilderness.it/) la presenza di un’area wilderness rappresenta un marchio di qualità rurale e di eccellenza turistica che va premiata. Così come andrebbero premiati gli amministratori che nei loro paesi salvaguardano quei loro piccoli o grandi wild eden. Si è formata così una  “Wilderness Community”, ovvero un’alleanza tra tutti quei comuni che hanno aree wilderness, in modo che ci sia uno scambio di conoscenze e di eccellenze. Già, perché come la solito (fortunosamente) la nostra Italia accanto alla natura “originale” come in questi casi, ci mette sempre a fianco la storia, l’arte, il folklore, la gastronomia.

Insomma, un piatto di spaghetti e una polenta volano di iniziative turistiche alla scoperta della natura selvaggia. C’è pure un libro, scritto da Valentina Scaglia, in cui questi posticini selvaggi sono descritti, “Wilderness in Italia”, Hoepli: la giornalista-viaggiatrice presenta in modo sistematico le zone wilderness del nostro paese. Si tratta di posti spesso tutelati in quanto serbatoi di specie rare di flora e fauna, non facili da raggiungere, a volte addirittura quasi inaccessibili perché distanti dalle principali vie di comunicazione o semplicemente per il loro terreno impervio. Luoghi in cui la presenza umana “non è prevista”. Generalmente si tratta di aree di montagna o lungo le coste, ma anche non lontano da grandi città. Un viaggio strepitoso in un’Italia dove la natura continua ad essere felicemente regina e l’uomo evita di intervenire.

Promemoria. Secondo la AIW le aeree wilderness sono 68, per un totale di 51.689,2 ettari. Di esse: il 46,7 % è anche totalmente chiuso alla caccia per divieti preesistenti (24.183,8 ettari); 18, pari al 26,6 %, sono incluse totalmente o parzialmente in parchi e riserve naturali. Al loro interno sono state designate 255 zone di tutela ambientale assoluta, per 25.150,2 ettari.
Le regioni coinvolte sono 10, 20 le province.Emilia Romagna (Forlì); Campania (Caserta, Napoli, Salerno, Avellino); Liguria (Savona); Lazio (Frosinone, Latina, Rieti, Roma); Veneto (Belluno, Rovigo); Lombardia (Brescia); Piemonte (Alessandria, Cuneo, Asti); Friuli Venezia Giulia (Pordenone, Udine); Abruzzo (L’Aquila). Nell’immagine, la zona di Monte Caira-Gole del Melfa, Frosinone.