Urban Food Planning, città e campagne più vicine

Un nuovo modello per il territorio:

Urban Food Planning

Urban Food Planning

Si chiama Urban Food Planning ed è un progetto per rendere più vicine città e campagne, soprattutto nei luoghi particolarmente vocati all’enogastronomia. Un modo insomma per cercare di preservare allo stesso tempo economia e paesaggi, un nuovo modello per gestire e organizzare il territorio.

L’Urban Food Planning, voluto dall’associazione Città del Vino, punta ad essere uno strumento di pianificazione che, all’insegna di cibo, ambiente e agricoltura, chiama a raccolta anche urbanisti, architetti e sociologi. L’ottica è quella di porre l’agricoltura al centro del futuro dei territori abitati e di farne un modello per parlare di buon mangiare e di lotta ai disturbi legati al cibo abusato. Un piano che coniughi alla tutela delle eccellenze del territorio pure educazione ambientale e alimentare. Un po’ come già fanno in altre parti del mondo, come Bristol, in Inghilterra, o Toronto, in Canada.

Per Davide Marino, professore di Economia del Gusto all’Università del Molise e coordinatore di Urban Food Planning si tratta di pensare a una vera e propria “pianificazione attorno al cibo intesa come estensione dei piani regolatori”. Insomma partire dal cibo sano per mettere su politiche di intervento Ad hoc, una vera e propria frontiera dello sviluppo sostenibile di città e aree metropolitane.

Già, perché l’alimentazione è davvero una parte essenziale della nostra vita ed è strettamente legata appunto alla produzione, all’ambiente e al paesaggio. Inoltre, i prodotti che finiscono nei nostri piatti contribuiscono alla loro scoperta, nel senso che dettano le linee di un possibile viaggio alla loro ricerca e dunque sono un possibile volano per il turismo.
Per questo, Città del Vino sta promuovendo tra i 407 Comuni associati questo innovativo strumento di programmazione urbanistica e rurale che fa dell’agricoltura il primo mattoncino del mondo che verrà (immagine tratta da adventurewomen.com).