Una verde storia d’amore

L’amore si tinge di verde

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Una passeggiata a Villa Glori, un parco di Roma in zona Parioli, dietro l’Auditorium. Un luogo sicuramente tra i meno conosciuto della capitale, chissà perché.

Qui c’era l’azienda agricola dell’ingegner Glori: ecco perché si chiama così. Un’area dove i sentieri in salita sono la maggioranza rispetto alle zone pianeggianti, diventata parco per onorare i caduti italiani, soprattutto per ricordare lo storico scontro tra i garibaldini e le guardie pontificie, nel 1867. Tra le camicie rosse, Enrico Cairoli che perse la vita proprio qui, sembra appoggiato a un mandorlo: albero che ormai non esiste più da tempo, perché il ricordo, negli esseri umani, tende molto a perdersi

Ma tra la bellezza dell’insieme, caratterizzato anche da una serie di sculture contemporanee, legate al progetto “Varcare la soglia”, una piccola chicca.

L’ha segnalata lo storico degli alberi Antimo Palumbo, nell’ambito di una bella giornata dedicata agli incontri con alberi straordinari, proprio all’interno di Villa Glori. Una narrazione chiara, speciale, allegra ed anche un po’ ironica, soprattutto quando si arriva a un curioso monumento verde.
Secondo Palumbo, si tratta di una piccola (grande) storia d’amore, tra un bagolaro e un pino. Il primo cinge il secondo, ed entrambi sono abbracciati da fili di edera verdissima. Crescono insieme, con i tronchi uno attaccato all’altro.
Sicuramente è il bagolaro, più giovane, a essersi ‘fatto avanti’, diciamo così, e ad essersi abbarbicato al pino già altissimo. Se da vicino si osserva questa estrema vicinanza tra tronchi di texture diverse, allontanandosi di qualche passo, l’idea che i rami del bagolaro stiano abbracciando il pino è totale. Suggestione? Chissà! L’amour, toujours l’amour…