Sulle tracce degli ultimi torrenti alpini

I torrenti alpini, tante storie destinate alla scomparsa

Sulle tracce dei torrenti alpini

Argomento: i torrenti alpini o meglio, gli “ultimi” torrenti alpini perché questi corsi d’acqua stanno scomparendo, per via del notevole sfruttamento idroelettrico. Ce lo racconta un libro-inchiesta dal titolo “Radici liquide” (Elisa Cozzarini, Nuova Dimensione/Ediciclo), che si trasforma anche in un affascinante viaggio tra valli alpine spesso sconosciute ai più.

Le parole ci svelano che, salendo ad alta quota, vicino alle sorgenti, ai nevai, ai ghiacciai superstiti, sotto ai dirupi, l’acqua non scorre più libera. Viene portata via, immessa nei tubi e utilizzata per fare energia.

Scrive l’autrice: “Nelle valli alpine colpite dallo spopolamento, abbandonate, si alzano voci contrarie, gruppi e comitati di cittadini che non ci stanno a farsi portare via l’acqua, anima del paesaggio montano. È stata la loro passione, la caparbietà nel difendere i più piccoli e inaccessibili corsi d’acqua, a trascinarmi in questa lunga avventura sulle Alpi, durata quasi un anno. Ho percorso le rive di più di cinquanta torrenti, dalla Valle d’Aosta al Friuli Venezia Giulia per concludere il viaggio ritornando a Ovest, in Liguria. Ho voluto dare voce a tante piccole grandi battaglie, che quasi mai escono dalla cronaca locale, e raccontare l’affronto a un ambiente aspro e problematico, fragile e meraviglioso allo stesso tempo. Ho cercato nelle moltissime persone che ho incontrato, e in me stessa, la radice di questo folle attaccamento alla montagna e al suo elemento liquido. E ho concluso che, forse, chi è affetto da questa forma di umana “idrofilia”, vede, nella semplicità di un torrente, qualcosa che altri non vedono.”