Sempre in pericolo

Animali in pericolo

leopardo delle nevi

In questi giorni si stanno festeggiando i 50 anni del WWF Italia, i cui volontari hanno sicuramente contribuito a limitare certe brutture ambientali, floreali e zoologiche. Alcuni animali continuano però ad essere in pericolo.

Si tratta della tartaruga Caretta caretta, l’orso polare, la tigre del Bengala, il leopardo delle nevi, l’elefante africano, tacendo su rinoceronti e pappagalli.

Responsabili? La risposta è ripetitiva: l’uomo, sia con il bracconaggio sia, soprattutto, con la riduzione degli ambienti in cui tali animali vivono nonché l’inquinamento.

Prendiamo il leopardo delle nevi, qui in una foto sorniona. Si legge sul sito del WWF che fu scoperto solo all’inizio del secolo scorso, tra le alte montagne dell’Asia centrale dove vive, generalmente tra i 1.500 e i 6.000 metri di altitudine, in un ambiente secco, roccioso, ricco di arbusti e praterie.
Caccia soprattutto di notte o all’alba e le sue prede abituali sono le pecore selvatiche e le capre, compresa la pecora blu e argali. Poiché questi non sono tanto presenti, si ciba anche di cervi, giovani yak, asini selvatici e bestiame allo stato brado: è in grado di catturare prede tre volte più pesanti.
Oggi la sua popolazione complessiva si stima essere di circa 4.080-6.590 individui.

Perché così pochi? Per la sua bella pelliccia, molto apprezzata, ma in particolare per la scomparsa del suo habitat, poiché  i mandriani stanno trasferendo le loro greggi nei territori del leopardo. Ciò significa che quando il leopardo non riesce a cibarsi delle sue prede abituali, caccia il bestiame d’allevamento provocando la reazione dei pastori che non esitano ad ucciderlo.
I leopardi delle nevi vengono uccisi anche per le loro ossa, che vengono usate nella medicina tradizionale cinese al posto delle ossa di tigre.
Il WWF opera con altre Ong quali il Fondo Internazionale per il Leopardo delle Nevi (ISLT) per finanziare le guardie contro i cacciatori di frodo in Mongolia (così come il WWF stesso avevo già fatto con successo per le tigri siberiane), nonché per sviluppare studi e programmi di sensibilizzazione ed educazione.
Il Traffic, il network internazionale che si occupa del monitoraggio della flora e della fauna selvatiche, il WWF e l’International Snow Leopard Trust hanno recentemente lanciato un appello a tutti i paesi che rientrano nell’area di distribuzione del leopardo delle nevi per ottenere subito un miglioramento nei controlli e negli sforzi di gestione della specie, per arginare nel più breve tempo possibile le principali cause di minaccia di questo splendido felino.