Si chiama “The future of business” la ricerca che mette insieme Facebook, Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), la Banca Mondiale, tutti a capire in che modo le piccole e medie imprese utilizzano la Rete.
Un’operazione necessaria per capire in dettaglio quali sono i fattori che influenzano la crescita di queste aziende dai numeri limitati e avere lumi sull’evoluzione dell’economia mondiale. Con un primo grande risultato, visti i tempi di crisi: c’è ottimismo nel futuro.
L’indagine si basa sul contattare i proprietari delle pagine Facebook delle diverse aziende; ha preso il via nel febbraio 2016 e al momento sul social sono arrivate oltre 92mila risposte da parte di piccoli imprenditori provenienti da 22 Paesi. Si parla di qualcosa come 60 milioni di attività a livello mondiale, più del doppio rispetto al 2013 quando business di tale tipo si ‘fermavano’ a 25 milioni. La particolarità del sondaggio è anche dovuta al discorso che è realizzato proprio su Facebook, dunque con modalità molto più rapide considerando le indagini tradizionali.
Comunque, un fatto è certo: senza Internet non si va da nessuna parte, tanto è vero che pure in Italia quasi il 70% di queste piccole-medie realtà lo utilizza per offrire i propri servizi e prodotti. Addirittura, noi italiani superiamo in questo la Germania, che si attesta solo sul 66% e la Francia, sul 64%. Ma ci battono Spagna e il Brasile, rispettivamente con il 77 e l’ 87%. E pure Stati Uniti e Gran Bretagna, in cui il business online è dell’81 e dell’80%.
Un altro indicatore della ricerca mostra che la maggior parte delle aziende è a conduzione maschile, peggio in Europa, un po’ meglio in Brasile. Ma la percentuale femminile è sempre molto bassa un po’ ovunque. (immagine nrdata.net)
