La natura artista che non conosce imitatori: al monumento naturale La Frasca

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Qui siamo tra i comuni di Civitavecchia e Tarquinia, e  la natura, artista come non mai, ci ha lasciato testimonianze antiche, una scogliera calcarea a strati color marroncino chiaro o scuro, a seconda se toccati dall’acqua marina che crea forme bizzarre e curiose. Ma che nascondono (poi non così tanto a chi sa guardare) qualche piccola grande meraviglia, fossili che quell’artista di cui si parlava poco fa, continua a serbare per noi da qualcosa come 100mila anni, nel Pleistocene. Tra due periodi glaciali, dunque molto freddi, ecco che proprio questa costa si popola di organismi di vario tipo i quali, morendo, lasciano cadere le loro conchiglie: il carbonato di calcio di cui sono formate si dissolve ma poi si rimette in moto e la natura artista utilizza al meglio questa particolarissima farina, impastando tutto, il frantumato e il non frantumato. Siamo al Monumento naturale La Frasca. Il risultato è una costa irregolare, in cui qua e là i rappresentanti di quella comunità marina del Pleistocene, mostrano quel che resta del loro “abito” carbonato. Un po’ spezzato, un po’ no, rivelano che il tempo passa ma non distrugge tutto fino in fondo ma lo trasforma, in un giro di morte e vita che riguarda tutti gli esseri viventi. E viventi sono da considerare pure queste rocce, perché in perenne trasformazione, accarezzate e limate continuamente dal logorio degli agenti atmosferici e dal normale avvicendarsi dal tempo. Certo, lascia senza fiato rendersi conto di come certe conchiglie si mostrino ancora in piena forma e bellezza. Semplicemente, hanno modificato il loro status, ma la loro bellezza sta lì, pronta da essere ammirata. Considerando poi che i loro eredi, del tutto vivi, continuano a proliferare nel mare antistante.

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Alle spalle di questa scogliera fossilifera, diventata Monumento naturale della Regione Lazio nel 2017, sopravvive una foresta di pini domestici e di qualche pino nero, piantati là come frangivento, per difendere le coltivazioni dell’immediato entroterra.

Soprattutto la spiaggia mantiene però quelle caratteristiche di vita del tempo che fu nonostante l’impatto dell’uomo, tutto intorno, non sia dei migliori, con il vicino porto turistico e commerciale di Civitavecchia e l’enorme centrale elettrica di Torvaldaliga che incombe su questo ambiente speciale e da preservare. Il che, quando l’uomo vuole o è così acuto da capirlo, lo sa fare. E pure bene. Così la Natura artista può continuare le sue attività, senza curarsi di noi (in effetti non lo fa mai).