E Mussolini sbuca qua e là: Palazzo degli Uffici

Palazzo degli Uffici e il suo rifugio antiaereo

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Questa non è una giornata qualunque: grazie all’iniziativa Open House Roma, il Palazzo degli Uffici di Roma Eur, e il suo rifugio antiaereo, si sono aperti al pubblico.

Il Palazzo degli Uffici, realizzato tra il 1937 e il 1939, fu in pratica l’unico edificio completamente finito del nuovissimo quartiere (allora) che avrebbe dovuto essere sede dell’Esposizione Universale di Roma E42, per festeggiare i primi 22 anni del regime fascista. Le cose andarono diversamente, e nel 1942 l’Italia, e con lei il mondo, era impegnato in altre imprese, finite come si sa.

Il palazzo, oggi sede dell’Ente Eur, dà subito il suo benvenuto con un enorme bassorilievo di Publio Morbiducci, che rappresenta “La storia di Roma attraverso le opere edilizie”. Lo si legge dall’alto, con la nascita di Romolo e Remo, e con lo sguardo si scende giù, dove giovani, donne, uomini osannano Benito Mussolini a cavallo. Tra le donne, anche quelle che si tolgono le fedi nuziali d’oro per darle alla patria e farne cannoni.

Qua e là nell’edificio, i materiali usati al tempo, marmi, travertini, vetri, con un design razionale, pulito, squadrato e sempre con un occhio al classico. E nella sala Quaroni, dove è collocato un quadro relativo alla nascita di Roma realizzato dall’artista, dietro a un tavolo in noce italiano dai bordi arrotondati e dai tasselli incrociati davanti e ai lati, due enormi testoni, finiti in cantina dopo la guerra, restaurati nel 2005 e ricollati qua: a sinistra Vittorio Emanuele III, a destra Benito Mussolini. Che dire? La storia va avanti e certi cimeli sono appunto questo: cimeli, il ricordo di un’epoca che, brutta sporca cattiva, comunque, appartiene all’Italia. Punto e basta.
Due piani interrati, il rifugio antiaereo: 475 metri quadrati di cemento armato con una intercapedine di 125 cm che lo isola dal resto dell’edificio. Dotato di una doppia dinamo per elettricità e ventilazione attivabile da un paio di biciclette. Diversi i locali, con portelloni metallici antigas per i diversi rappresentanti degli uffici, più grandi per dirigenti e ingegneri, via via più piccoli per gli altri. Ruoli ben distinti anche di fronte a un evento tragico come poteva essere l’uso di tali ambienti, che non furono mai usati.