L’Italia bella, anche sotto i piedi

Grotte, miniere, tombe, cantine… l’Italia sotterranea

L'Italia sotto i piedi, meraviglie sotterrranee

L’Italia così non l’avevamo mai vista. Ecco “Meraviglie sotterranee”, a cura di Elena Bauer e Giovanni Caprara (Touring Club Italiano, € 19,90), è una inusuale guida che porta a scoprire il Belpaese sotto i nostri piedi.

Un mondo disegnato sotto i suoli, dalle caverne preistoriche ai bunker della II guerra mondiale ai moderni caveau della ricerca scientifica. L’altra faccia di uno scenario che, rispetto a quello “di sopra”, ha un comune denominatore, lo stupore e la bellezza, dovuti alle stratificazioni di varie epoche, un po’ dall’attività della Natura che sempre è maestra, un po’ dall’ingegno umano che, quando ci si mette, non è proprio niente male.

Il fascino sotterraneo è estremo, tutto da esplorare. Sottoterra ci si rifugiava, sottoterra si fanno stagionare formaggi e salumi, sottoterra si celebravano i culti dei primi cristiani, nelle segrete dei castelli venivano rinchiusi i prigionieri. Sottoterra si scava e si è scavato per rubare i suoi tesori, oppure per costruire una efficientissima (si spera) rete metropolitana, sottoterra si incappa nei decori che il passare del tempo (tanto tempo) ha creato, tra stalattiti e stalagmiti impossibili da imitare.

Le meraviglie sotterranee descritte nel libro sono tante, dettagliate e con informazioni pratiche per rendere la visita assolutamente soddisfacente. La selezione è stata dura e alla fine gli autori ci suggeriscono 200 meraviglie. Quali? I laboratori del Gran Sasso e i labirinti d’acqua di Brescia, ad esempio. Oppure, il monumentalie teatro di età romana augustea sotto Piazza Affari a Milano. E che dire delle grotte di Canelli, percorsi creati sotto la città per trovare le condizioni migliori affinché si formino gli spumanti più buoni? E mica male mangiare nell’archeoristorante di Oderzo dove il ristorante Gellius ha miscelato l’architettura contemporanea reperti romani e medioevali.

 Mentre Borgofranco sul Po di Mantova e San Giovanni d’Asso di Siena sono due località accumunate dal gusto, quello per il tartufo, in altrettanti musei a lui dedicati.
Gli itinerari passano anche per le miniere del Sulcis e le grotte di Castellana e Frasassi, per le grotte di Santa Rosalia nel Monte Pellegrino che domina Palermo e le cripte di Venezia, di San Marco, San Zaccaria e di Santa Maria Assunta nell’altro gioiello che è l’isola di Torcello.