Un’intera casa vecchia di oltre cento anni ricoperta da una maglia all’uncinetto rosa, in Finlandia a Kerava. L’idea è di Olek, artista polacca che, assieme a un team di collaboratori, ha creato con il crochet (sua preminente caratteristica creativa) enormi pannelli con cui l’abitazione è stata tutta rivestita.
Non è un caso che sia stata scelta questa casa. In origine, l’edificio, costruito nei primi anni del 1900, era di una famiglia di falegnami che per la guerra dovette fuggire abbandonandolo.
La casa a crochet rosa è per Olek una sorta di fantasioso grido contro tutti i conflitti che costringono la gente a scappare lasciando la propria abitazione, con quel colore che è simbolo di positività e di futuro.
E anche di femminilità, sostiene l’artista, poiché la maggior parte delle volte sono le donne a rimboccarsi le maniche davanti a incredibili tragedie e a riuscire a ricominciare, magari inventando altre forme di vita.
Non è solo una casa, questa, ma un emblema della capacità dell’essere umano di stare insieme, di fare gruppo contro le brutture dell’umanità. Non è solo un’opera d’arte ma la considerazione semplice semplice che è possibile stare insieme a lavorare di crochet, magari raccontandoci l’un l’altro le nostre storie. Tanti hanno risposto all’appello di Olek, donando gomitoli e lavorando praticamente.
E un’altra casa rosa è anche ad Avesta, in Svezia, dove tra gli addobbi troneggia un Pokemon realizzato all’uncinetto da una mamma siriana su disegno di suo figlio. Uniti, senza età e nazionalità, ecco la forza delle donne e degli uomini.