Cattedrale vegetale: la land art racconta uomo e natura

Rami e tronchi per la Cattedrale Vegetale

cattedrale vegetale

L’artista che l’ha pensata e progettata, questa Cattedrale Vegetale, cioè Giuliano Mauri, chiamato ‘tessitore dei boschi’, non c’è più dal 2009. Ma il figlio Roberto l’ha portata a compimento, sulla base dei dettagliati appunti e disegni lasciati dall’artista. È collocata a Oltre il Colle, a Lodi, sulla riva sinistra del fiume Adda, nell’area Ex Sicc (che era uno stabilimento per la lavorazione del calcestruzzo), su un dosso isolato lungo la salita per il Pizzo Arera, circondata da una cortina naturale di alberi.

cattedrale vegetale

La Cattedrale Vegetale è realizzata secondo l’antica arte dell’intreccio, che prevede l’uso di legno flessibile, picchetti, chiodi e corde. Tutti i materiali sono stati utilizzati secondo le libere e articolate manipolazioni creative dei tempi passati, nel rispetto del ciclo naturale e econaturale di nascita, rigoglio e marcescenza. Grande, imponente, un’altezza che sfiora i 21 metri e uno spazio tra 28 metri e mezzo per 24. Cinque navate con 42 colonne, utilizzando oltre 1800 pali di abete, 300 rami di castagno e 6mila di nocciolo. All’interno, al posto degli inginocchiatoi e degli altari che avrebbero preso posto in una ‘normale’ cattedrale, sono stati piazzati alcuni alberi di faggio. Con il tempo essi continueranno a crescere e saranno liberi quando le naturali mura marciranno e scompariranno.

Così solo la Natura sarà protagonista. Già, perché qui, come in tutte le altre opere di Mauri, le mani dell’uomo ne hanno in realtà ‘accompagnato’ la creazione, in un misto di arte e architettura. Una land art o earth art a dir si voglia i cui elementi costruttivi sono destinati a evolversi continuamente, cambiando aspetto, deperendo e disgregandosi.

cattedrale vegetale

Lavori, come questa Cattedrale Vegetale, basati sulla naturale precarietà dei materiali adottati per la loro realizzazione e sulla certezza che la Natura riempirà i vuoti lasciati dal disfacimento della struttura iniziale, generando quindi opere in continuo divenire che creano anche una sorta di dialogo diretto con l’artista e con l’uomo.
Scriveva Giuliano Mauri: “La Cattedrale rappresenta un’idea di magnificenza, un ordine e una sacralità del luogo, ho sempre voluto dare corpo a questa fratellanza che esiste tra il luogo e la sacralità della terra e di questi elementi che si innalzano che sono gli alberi. In questo c’è dentro tutta la filosofia del mio lavoro. Il luogo non mi dimentica e questo mi fa felice, mi piace pensare che la gente attraverserà questo luogo pensando al perché è stata costruita, al perché si è fatta, una domanda che la gente si farà da sé, rendendosi conto che l’opera vale il posto”. Per info: http://it.cattedralevegetale.info/.