Illustri sconosciuti che sorprendono: i casali della campagna romana

Li ha definiti “illustri sconosciuti”, questi casali sparsi nella campagna romana, e ha deciso che “meritano di uscire dall’anonimato, di essere finalmente apprezzati nel loro valore”: e così Luigi Cherubini, queste convinzioni, le ha messe giù nero su bianco nel suo libroI cento casali più belli della campagna romana” (Edizioni Progetto Cultura). Cento, avete letto bene, perché ce ne sono di più, di tali casali, ma intanto cominciamo dalla loro scoperta-rivelazione, in 14 itinerari “possibili”, anche perché alcuni sono privati o inaccessibili. Ma molti, scrive Cherubini, “offrono ristorazione, agriturismo, cantine, location per matrimoni con sale di rappresentanza decorate, giardini visitabili e così via”. Svelare la loro presenza significa immergersi in una serie di mete che portano alla ribalta piccole località anch’esse sconosciute come i loro illustri ospiti. Lo scopo è anche emozionarsi delle “piccole cose” che racchiude il territorio attorno alla capitale, con questi edifici rurali spesso al centro della creatività di noti architetti di epoche andate e che in molti casi nascono su città preromane. E sono residenze di campagna da cui la città trae sostentamento, perché lì non si va solo a “riposarsi” ma si lavora la terra e si allevano gli animali, “poste a raggiera intorno a Roma, lungo le vie consolari ma un po’ discoste da esse, non solo per assicurare i rifornimenti alla città, ma all’occorrenza per difenderla”. Dopo una panoramica storica che racconta l’evoluzione dei casali, ecco il via agli itinerari ragionati. Il primo trasuda memoria in ogni dove, con I casali dell’Appia. Qualche nome? Santa Maria Nuova, Roma Vecchia, Torre del Quadraro, Caffarella… Poi c’è la Valle dei Casali, itinerario che parte dalla Garbatella, passa il Tevere, sale sul colle di Monteverde, oltre il Casaletto… E poi e poi, i casali della Tuscia, Procoio, Testa di lepre, Castel di Guido, Tragliata, i casali dei monti della Tolfa, come il Sasso, sopra Cerveteri, luogo di indescrivibile bellezza (ma non è che gli altri lo siano di meno), Castel Giuliano con gli incredibili roseti. I casali della Via dell’Olio della Sabina si trovano in una atmosfera mistica tra due abbazie, quella di Farfa e di San Giovanni in Argentella vicino Palombara. Nell’itinerario casali della Marcigliana ci si imbatte splendidamente in casali-castelli, Casal de’ Pazzi, la stessa Marcigliana, Marco Simone. Lungo la Valle dell’Aniene è il turno della Cervelletta, di Sant’Eusebio, del Casale del Barco, di Lunghezza, di Tor de’ sordi. Tra Tivoli e Palestrina, ci sono Corcolle, il Triangolo Barberini, edificio che ha questa pianta a forma triangolare, invenzione barocca di Francesco Contini… da ricordare la via del vino verso i Castelli, tra il rosso di Marino e il bianco di Frascati, gli edifici rurali di Velletri e di Pomezia, Tor Maggiore, Valle Caita, casale del Cerqueto e della Maddalena, Pratica di Mare con il castello Borghese e, verso il Divino Amore, i casali di Falcognana di sotto e di sopra, il castello della Cecchignola… Verso Ostia, Villa Sacchetti Chigi a Castel Fusano o Villa Grant a Capocotta per ritornare sulla Pontina con Castel di Decima e il Casale di Perna, sede del parco di Decima Malafede, uno sguardo campestre e affascinante nonostante l’assalto dell’urbanizzazione tutto intorno. Eh, l’abbiamo fatta veloce, questa narrazione sui Cento Casali più belli della campagna romana… Da raccontare ce n’è molto di più. Il consiglio? Vivere e gustare quegli itinerari, dal primo all’ultimo e scatenare in noi stessi l’ispirazione di vederne ancora e ancora…