Il ritorno delle Gru in Italia

Le Gru ritornano in Italia

Il ritorno delle gru in Italia

Si è svolta da pochi giorni, il 2 febbraio, La Giornata Mondiale delle zone umide: sono 20 anni che esiste e il suo compleanno lo ha festeggiato con 100 milioni di ettari protetti.

Una celebrazione importante, indetta dalla Convenzione di Ramsar, un trattato internazionale che ha l’obiettivo di proteggere proprio questo l’incredibile e ‘ricco’ tesoro naturale rappresentato da tutte quelle aree che hanno a che fare con paludi, acquitrini, torbiere.

 In realtà, anche se 100 milioni di ettari protetti non sono poco e nonostante siano 169 i paesi impegnati a proteggere tali zone umide, queste ultime non se la passano poi così bene visto che negli ultimi 40 anni ne sono stati persi una percentuale pari al 40%, con una riduzione degli animali del 66%.

Ma bisogna comunque pensarla in modo positivo: in Italia, ad esempio, proprio per la sempre maggiore cura delle nostre aree umide, le gru (che amano questi ambienti) hanno iniziato a passare in certe oasi nostrane, cosa che non compivano qualche anno fa, come la Laguna di Orbetello o il lago di Burano.
In attesa che si mettano a punto progetti per ‘incentivare’ tali volatili a frequentare e a nidificare in altri territori umidi italiani, come le valli venete attorno al delta del Po. Un ritorno, in realtà: Portogruaro, scrive il naturalista Fulco Pratesi su ‘Il Corriere della Sera’ del resto si chiama così proprio per via di una notevole presenza di gru.