Il muschio si trasforma in gioiello

E se gli orecchini, gli anelli, i bracciali, le collane, i pendenti, ospitassero oltre la meraviglia di un metallo prezioso, un’altra meraviglia, quella del muschio vero? Possibile? Ebbene sì.

Così è nato il marchio Jewelry Green (www.jewelrygreen.it) dall’intuizione dell’architetto Clelia Stincheddu, della designer Giulietta Piccioli, dell’orafo Marco Meli.

Integrare pianta e gioiello, anzi, di più, creare un gioiello di design, certo, ma che sia anche ‘d’erba’, e ancora, un ornamento per il corpo e pure un oggetto domestico, da appoggiare su un tavolo o appeso con un filo al soffitto. E un gioiello che vive, perché il muschio di cui è equipaggiato, va curato giorno dopo giorno, spruzzandoci acqua (piovana) da un apposto nebulizzatore fornito con il gioiello stesso.

I pendenti Uterus, ad esempio, sono apribili: dentro ci può stare solo una pietra ma pure un po’ di muschio, da irrorare al bisogno e mostrare alla luce del sole. Lo stesso nell’anello della medesima collezione. E, a proposito di anelli, ecco Element(s) che mostra il muschio appoggiato su argento e resina, proprio come fosse in un sottobosco. Muschio che si incastona in un altro anello, della collezione Germogli Urbani. Da ricordare tra l’altro anche In_Vaso: nel girocollo ancora il muschio diventa pendente speciale tra legno e argento. E a parte questo elemento, si possono avere varianti in oro o bronzo.

Dunque, gioielli da curare come si fa con una piantina. Davvero bella idea green. Le foto di Nedo Baglioni ne raccontano la malìa.