Farfalle di città: il volo non va fermato

Progetti per salvare le farfalle di città

Farfalle da città

La presenza delle farfalle in città è via via in diminuzione. Lo si sa da tempo, le ultime ricerche degli specialisti segnalano che ce n’è fino al 70% di meno rispetto a venti anni fa.

I motivi sono tanti, come l’aumento della temperatura che nelle nostre aree urbane crea un ambiente assolutamente ostile alle farfalle nostrane ma, soprattutto, alla ristrettezza e scomparsa di zone in cui la vegetazione selvatica riesca ad attrarle. E allora? Dobbiamo rassegnarci a fare a meno di loro e del loro svolazzare leggiadro e colorato? Certo che no, almeno cerchiamo di frenarne la dipartita. Da Milano sono partiti da un po’ un paio di progetti che dovrebbero sicuramente essere allargati a tutte le città d’Italia. La loro filosofia: disseminare balconi, terrazzi, giardini, aiuole di piccole piante adatte alle farfalle, in modo che possano diventare tanti rifugi per questi insetti, i quali li percorreranno ogni anno da aprile a novembre, collegandosi con le aree verdi e i parchi delle città e delle periferie.

I progetti sono promossi dal professor Gustavo Gandini, della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Milano, nonché presidente della Fondazione Trust the Forest ONLUS. Il primo si chiama Effetto Farfalla (http://www.effettofarfalla.net/) ed esorta appunto a creare queste oasi per i variegati insetti, in ogni dove. Come? Semplicemente piantando vegetali adatti Così da richiamare le farfalle e in cui esse possano nutrirsi, riprodursi o sostare Negli spostamenti. Un posticino in cui ci siano le piante nutrici, cioè adatte alla nutrizione dei bruchi e al loro sviluppo. E ogni bruco vuole la ‘sua’ pianta, cioè bruchi di farfalle di specie diverse hanno bisogno di piante nutrici diverse. Quindi, più varietà di piante nutrici ci sono, maggiore sarà la diversità di farfalle che vedremo svolazzare nel nostro piccolo-grande pezzetto di verde.

Un’oasi a misura di farfalla deve anche ovviamente avere piante produttrici di nettare, il nutrimento delle farfalle adulte. Queste non sono selettive come i bruchi, quindi farfalle diverse sono attratte dalle stesse piante.
Le città sono frequentate in particolare da Macaone, Vanessa dell’ortica e Vanessa c bianco, Podalirio, Icaro Blu, Pieride del Navone. Tra le piante nutrici, da ricordare finocchio, nasturzio, erba medica, ruta, trifoglio, biancospino, pruno. Tra le piante ‘da mangiare’ invece ci sono lavanda, achillea, erba cipollina, verbena, alisso, fiordaliso, aquilegia, nigella, ortica, zinnia, achillea. Una nutrita scuderia di colori, forme e profumi che non solo daranno lustro ai nostri terrazzi ma saranno visitate dalle nostre amiche svolazzanti. Se abbiamo creato un’oasi per farfalle, sempre sul sito effettofarfalla.net possiamo partecipare al network dei corridoi per le farfalle in città con l’applicazione Bridge the gap. Questa iniziativa riguarda anche Ravenna e Bologna.
Un altro progetto, legato a Milano, si chiama Impolla-Mi che si propone di realizzare oasi urbane modello per insetti impollinatori, innescando un processo di moltiplicazione di aree verdi urbane di valore ecologico, incrementando così la biodiversità urbana. Per saperne di più: http://www.impollina-mi.org/. (foto: mcuoneclipse.com).