Dove trovare l’olio extravergine di oliva buono? Ecco la Guida di Slow Food

Dove trovare l’olio extravergine di oliva buono? Ce lo dice la “Guida agli Extravergini 2019” di Slow Food editore, con una presentazione ad hoc il 5 maggio, in una giornata dedicata ai produttori e all’olio italiano. Dove? A Trevi, provincia di Perugia, località storicamente legata all’olivicoltura e oggi parte della fascia olivata Assisi – Spoleto, inserita recentemente nei Sistemi del Patrimonio agricolo di rilevanza mondiale della Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura e candidata a Patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

Dove trovare l’olio extravergine di oliva buono?

Quale è il programma?

Negli spazi di Villa Fabbri l’intera giornata omaggia l’olio e i suoi produttori, riuniti nel convegno di presentazione della guida e disponibili presso i banchi di degustazione e vendita fino alle 19.30. Alle 13 a Bovara, nelle vicinanze, si può inoltre vedere l’olivo di Sant’Emiliano, una pianta maestosa con una circonferenza del tronco alla base di 9 metri, un’altezza di 5 metri e una circonferenza della chioma di oltre 8: recenti indagini con il radiocarbonio hanno confermato che la sua età è intorno ai 1800 anni, classificandosi così tra i più vecchi d’Italia. A partire dalle 16 apre l’Oil bar, dove è possibile imparare a degustare l’olio insieme agli esperti di Slow Food.

Extravergine guida
L’olivo di Sant’Emiliano (foto iluoghidelsilenzio.it)

Ma cosa c’è nella Guida? Un insieme di utili indicazioni su 548 aziende e 750 tipi di olio extravergine di qualità, di cui 88 fanno parte del Presidio Slow Food dell’Olio Extravergine Italiano e provengono da oliveti di cultivar autoctone del territorio gestiti senza fertilizzanti di sintesi e diserbanti chimici. I trattamenti consentiti sono a basso impatto ambientale e garantiscono il residuo zero sul prodotto finale, mentre le lavorazioni sono tali da evitare l’erosione e gli smottamenti dei terreni.

Per valorizzare il paesaggio olivicolo italiano ed evitare l’abbandono degli oliveti più antichi, il Presidio prevede che almeno l’80% delle piante abbia un’età minima di 100 anni. E per questi oli c’è anche l’etichetta narrante che ne racconta la storia, il territorio e il lavoro.

Altri numeri: 327 degli oli extravergini presenti in guida sono certificati biologici; 26 aziende sono state insignite con il simbolo della Chiocciola, perché prodotti da aziende olivicole che interpretano i valori organolettici, territoriali e ambientali in sintonia con la filosofia di Slow Food; 53 oli sono stati premiati con il riconoscimento di Grande Olio, perché eccellenti nella loro categoria per pregio organolettico, aderenza al territorio e alle sue cultivar; 69 oli sono stati premiati con il riconoscimento di Grande Olio Slow perché eccellenti, capaci di emozionare in relazione a cultivar autoctone e territori di provenienza, ottenuti con pratiche agronomiche sostenibili.