Quale è il programma?
Negli spazi di Villa Fabbri l’intera giornata omaggia l’olio e i suoi produttori, riuniti nel convegno di presentazione della guida e disponibili presso i banchi di degustazione e vendita fino alle 19.30. Alle 13 a Bovara, nelle vicinanze, si può inoltre vedere l’olivo di Sant’Emiliano, una pianta maestosa con una circonferenza del tronco alla base di 9 metri, un’altezza di 5 metri e una circonferenza della chioma di oltre 8: recenti indagini con il radiocarbonio hanno confermato che la sua età è intorno ai 1800 anni, classificandosi così tra i più vecchi d’Italia. A partire dalle 16 apre l’Oil bar, dove è possibile imparare a degustare l’olio insieme agli esperti di Slow Food.
Ma cosa c’è nella Guida? Un insieme di utili indicazioni su 548 aziende e 750 tipi di olio extravergine di qualità, di cui 88 fanno parte del Presidio Slow Food dell’Olio Extravergine Italiano e provengono da oliveti di cultivar autoctone del territorio gestiti senza fertilizzanti di sintesi e diserbanti chimici. I trattamenti consentiti sono a basso impatto ambientale e garantiscono il residuo zero sul prodotto finale, mentre le lavorazioni sono tali da evitare l’erosione e gli smottamenti dei terreni.
Per valorizzare il paesaggio olivicolo italiano ed evitare l’abbandono degli oliveti più antichi, il Presidio prevede che almeno l’80% delle piante abbia un’età minima di 100 anni. E per questi oli c’è anche l’etichetta narrante che ne racconta la storia, il territorio e il lavoro.
Altri numeri: 327 degli oli extravergini presenti in guida sono certificati biologici; 26 aziende sono state insignite con il simbolo della Chiocciola, perché prodotti da aziende olivicole che interpretano i valori organolettici, territoriali e ambientali in sintonia con la filosofia di Slow Food; 53 oli sono stati premiati con il riconoscimento di Grande Olio, perché eccellenti nella loro categoria per pregio organolettico, aderenza al territorio e alle sue cultivar; 69 oli sono stati premiati con il riconoscimento di Grande Olio Slow perché eccellenti, capaci di emozionare in relazione a cultivar autoctone e territori di provenienza, ottenuti con pratiche agronomiche sostenibili.