Cosa succede nelle città italiane?

Urban@it: il secondo rapporto sulle città

Cosa succede nelle città italiane? Rapporto Urban@it

Cosa succede nelle città italiane? In che modo se la cavano i centri grandi e piccoli del Belpaese, tra tagli ai finanziamenti, crisi ovunque e nel settore immobiliare, accoglienza (o meno) ai migranti, violenza, povertà, confini sempre più evanescenti tra un centro e l’altro?

Urban@it, il Centro nazionale di studi per le politiche urbane (www.urbanit.it) ha presentato il suo “Secondo Rapporto sulle città – Le agende urbane delle città italiane”(Edizioni Il Mulino, € 24). Tra le pagine del rapporto, è chiaro un elemento: servono interventi a livello nazionale che superino le questioni locali, almeno nelle grandi questioni, rimettendo a posto, per così dire, certe situazioni cittadine non sempre eccelse. Si chiamano “politiche urbane” che, nell’ambito di un quadro nazionale, appunto, possano dare priorità al sostegno delle iniziative locali.

Ma le città non sono nell’agenda del governo, nonostante le sollecitazioni dell’Agenda Urbana per l’Unione Europea (Pact of Amsterdam) e della New Urban Agenda dell’Onu (Habitat III di Quito). Certo, racconta l’indagine, si stanno sperimentando iniziative volte alla gestione dei fenomeni migratori, alla rigenerazione urbana, alla resilienza nei confronti dei cambiamenti climatici. Ma si fa poco e non in tutta Italia. Di nuovo e ancora il sud risulta indietro su questi versanti, spesso lì proprio dove è maggiore la fragilità del territorio nella sua complessità.

Eppure, sostiene il rapporto, proprio dalle città e da nuovi progetti di approccio nello spazio urbano potrebbe-può rilanciare il sistema Italia. Dunque, ecco l’essenzialità di una Agenda urbana “dalla parte delle città” che tenga conto delle necessità delle singole realtà facendole emergere in un contesto nazionale.
Nei diversi capitoli della pubblicazione, anche le storie di alcune città, da Roma a Matera, da Milano a Parma e così via.Contributi utili per uscire dall’impasse.