Cow sharing: la mucca si adotta

Cerignale è un centro di 127 abitanti dell’appennino piacentino, qui al primo cittadino è venuta una bella idea, il cow sharing, cioè condividere una mucca.

Adottarla insomma. Il sindaco Massimo Castelli ce la sta mettendo tutta per non fare inserire il suo paese nella lista dei luoghi dimenticati, di quelli che… c’era una volta.

Il paesaggio è superbo, un peccato non conoscerlo e ancora di più abbandonarlo, per tanti motivi, tra cui la mancanza di servizi, come l’ospedale che sta a 25 chilometri o la scuola a 15. Tra le sue iniziative, accanto ad esempio al taxi sociale per chi si deve spostare (tanti gli anziani che non sono proprio arzillissimi) o il giornale sociale che il postino porta agli over 70 che vivono soli, far comprare una mucca a chiunque, con una spesa iniziale di 300 euro.

Gli animali, bovini scozzesi particolarmente adatti a questi luoghi impervi, sarebbero allevati e curati da una cooperativa ad hoc. Il che vorrebbe dire che qui la gente verrebbe a vivere, ripopolando il territorio. Secondo il sindaco, il cow sharing sarebbe un investimento fruttuoso perché in tre anni il valore dell’animale triplicherebbe.

E chi lo acquista, che se ne fa? Lo si può usare come nutrimento, sicuri della sicurezza delle bistecche da lui provenienti. Oppure usare le mucche come fattrici, se si è vegetariani. Il progetto comunque farebbe girare un’economia nuova, partecipativa, in cui si vivrebbe direttamente con l’allevamento e con tutta una serie di prodotti agricoli conseguenti. Come una volta, ma adesso. Allevamento e agricoltura, il che si legge pure come cura e salvaguardia del territorio, con un preciso richiamo anche al turismo, aprendo botteghe, pensioni, agriturismi. Forza, sindaco Castelli! (foto: modernfarmer.com).