Brevetti: solo uno su sette è di una donna

brevetti

Inventare oggetti grandi e piccoli, chiedendone i relativi brevetti: in Italia solo un inventore su sette è donna, poiché solo il 14,3% del totale degli inventori è “al femminile”. Lo sostiene una ricerca dell’European Patent Office (Epo), organismo che si occupa di brevetti a livello europeo, effettuata tra il 2010 e il 2019, e che ha stilato una vera e propria lista in proposito. Il nostro Paese ottiene la sedicesima posizione tra gli stati europei e non europei (c’è anche la Turchia, ad esempio), al di sopra della media che risulta essere il 13,2%. Nelle nazioni asiatiche il gender gap è molto minore, però, con brevetti di donne determinanti per l’avanzamento dell’innovazione. E questi brevetti proprio di innovazione trattano e quindi di migliorie nella vita di tutti. Certo, dice il report, la distanza tra donna e uomo è diminuita nel corso degli anni, ma ancora ci sono da compiere passi in avanti per ridurla e azzerarla, anche perché un maggior numero di inventrici significa dare una svolta in avanti alla società.

Il presidente dell’Epo, Antonio Campinos, auspica una crescente partecipazione delle donne alla scienza nella sua globalità e quindi anche ai brevetti, un fattore chiave per la futura competitività e sostenibilità di tutta Europa, sostenendone e incrementandone dunque la partecipazione. Su questo versante, importante il ruolo delle Università, in cui la quota di donne nei dottorati di materie attinenti a scienze, tecnologia, ingegneria, matematica, materie del cosiddetto gruppo Stem, è pari al 50% contro quella francese del 47% e tedesca, pari al 44%. Entrando nel dettaglio italiano, il report evidenzia dati diversi da regione a regione, con la Sardegna al primo posto per le domande di brevetti, grazie a una percentuale del 27,9% che scende addirittura al 4,3% in Trentino Alto Adige, esattamente nella provincia di Bolzano.

Per il report, al momento le donne inventrici fanno soprattutto parte di team anche al maschile, poche sono le indipendenti per la richiesta di brevetti, il cui settore maggiormente gettonato è legato alla chimica. Qui ci sono le percentuali più elevate di inventrici, con il 22,4% (sempre tra il 2010 e il 2019) che sale al 27,3% specificatamente in Italia. A livello europeo però cresce la quota rosa, che sfiora il 30% per quanto riguarda biotecnologie e prodotti farmaceutici.

Foto di supratimdas054 da Pixabay