Vigneti storici ed eroici: ecco il decreto per tutelarli

È stata raggiunto un accordo nella Conferenza Stato-Regioni del 6 giugno per salvaguardare i vigneti storici, o meglio “eroici” e “storici”. Insomma quei vigneti coltivati da secoli da impavidi agricoltori che hanno sfidato la legge di gravità, le arsure, le pendenze incredibili (e ci hanno costruito terrazzamenti ad hoc), il vento e così via per coltivare questi vigneti. In proposito arriva un decreto, proprio in fondo in fondo al Testo unico del vino nato nel 2016.

Decreto per vigneti storici ed eroiciMa cosa vuol dire essere uno dei vigneti storici che saranno protetti? Bisogna avere almeno 60 anni di vita. E i vigneti eroici? Quelli ancorati a terreni nelle piccole isole, dai 500 metri di altitudine in su, con pendenze superiori al 30%, sui terrazzamenti o sui gradoni. Rientrano nelle categorie anche i vigneti sopravvissuti grazie a sistemazioni idrauliche-agrarie storiche e particolari oppure quelli inseriti in zona dal pregio paesaggistico o nelle aree iscritte al Registro Nazionale Paesaggi Rurali, nonché quelle riconosciute dall’Unesco o individuate con leggi regionali.

Alle regioni spetta ora il compito di censire queste piante incredibili e disegnarne una mappa: a questo punto potrebbero/dovrebbero arrivare i fondi affinché tali vigneti eroici/storici rimangano in salute e in piena forma. A disposizione una parte di quei 337 milioni di euro conservati per il Programma nazionale di sostegno al settore vitivinicolo. E qualcosa di sostanzioso potrebbe forse arrivare addirittura dal Ministero dell’agricoltura. Il progetto anzi, i progetti, sono sicuramente appetibili da chi ha a cuore il territorio poiché l’obiettivo è di ripristinare i vigneti, quelli che hanno resistito anche all’attacco della terribile filossera, recuperarli utilizzando vitigni autoctoni e provvedere alla loro manutenzione, e si potrebbe, perché no, portare anche lavoro, farlo ritornare e proliferare (un po’) in quei luoghi belli e impossibili. I vitigni dei vigneti storici/eroici danno pochi grappoli, quindi il vino prodotto è molto limitato, ma il suo spirito è unico e bisogna far di tutto per salvarlo dall’oblio.

Nella suggestiva foto tratta da www.cucineditalia.com, vitigni nelle Cinque Terre, Liguria.