Suave e odorifero, il vino di Leonardo

Ebbene sì, Leonardo da Vinci ce le aveva proprio tutti (di elementi positivi): genio, artista, inventore, letterato, scienziato a tutto tondo e anche appassionato di vino, così tanto che lo produceva addirittura. Mettendo a punto un metodo, il “metodo Leonardo”, ovviamente, per ottenere il “divino licore dell’uva, suave e odorifero”. Del resto Leonardo era un campagnolo, legatissimo alla sua terra natale, Vinci, tra le cui vigne gironzolava da bimbo e che sicuramente gli furono da spunto per i suoi studi.

Leonardo

L’amore per il vino era comunque conosciuto tanto che Ludovico il Moro gli regalò uno spazio per coltivare la sua vigna a Milano, vicino al luogo dove dipinse il Cenacolo. Leonardo da Vinci il vino lo beveva tutti i giorni, racconta in alcune note: “Il vino è bono, perciò l’acqua avanza in tavola”. Il Genio oltre che avere piacere nel berlo, era ovviamente interessato anche alle modalità relative alla coltivazione come quando in Romagna rimase colpito dalla tecnica dell’appassimento. Si legge in alcune sue lettere, tra l’altro: “Sapete che ho già detto che bisognerebbe concimare i filari con macerie di vecchi muri demoliti che asciugano le radici e i fusti, così le foglie attraggono tutte le sostanze utili alla perfezione del grappolo. In più, ai nostri giorni facciamo la cosa peggiore: fermentiamo il vino in vasi aperti e così l’essenza si disperde nell’aria e non rimane altro che un liquido senza sapore colorato dalle bucce e dalla polpa; e poi non si fanno i travasi come si deve e per questo viene fuori un vino intorbidito e pesante per lo stomaco…” E ora il vino di Leonardo, il suo metodo unito alle nuove tecnologie enologiche, ha permesso di ritornare in auge, grazie agli studi e alle ricerche di un comitato scientifico di enologi e ricercatori, tra cui Alessandro Vezzosi e Luca Maroni, analista sensoriale grazie al quale le indicazioni di Leonardo hanno regalato un prodotto contemporaneo, realizzato dalla Cantine Leonardo da Vinci (legate al Gruppo Caviro, quello del Tavernello). Le collezioni sono diverse: Villa Da Vinci, 1502 in Romagna, I Capolavori, Leonardo Da Vinci, Leonardo Geniale. E per capire bene bene il Genio, a Vinci sono aperti due musei, il Museo Ideale e il Museo Leonardo e il Rinascimento del Vino, documenti e testimonianze per sottolineare il suo autentico rapporto con agricoltura e territorio.