La gioia di un giardino aperto

Aprire un giardino: la gioia negli occhi

Aprire un giardino-eur

 Tra i tanti eventi che si succedono a Roma, non sempre bellissimi, diciamo così, può bastare, aprire un giardino?

Certo che sì, lo si vede nella faccia della gente che si avvicina titubante scoprendo piccole meraviglie, sì, piccole, in grado di regalare un sorriso e qualche momento di serenità.

Sì, quelle famose oasi di pace. Il 5 maggio nel quartiere dell’Eur è stato riaperto il Giardino delle cascate, disegnata negli anni sessanta del secolo scorso dall’architetto Raffaele De Vico e rimasto chiuso per tanti anni, con una breve eccezione quasi anni fa. Due cancelli di color fucsia che odorano ancora di vernice accolgono gli ospiti, spezzando la passeggiata del Giappone, tutta attorno al lago. Fontane che zampillano tra una serie di grandi gradini di pietre naturali (il tutto “parte” da una parete di cemento scuro) con il contorno di piante, soprattutto cespugli di rose candide che qua e là virano appena appena nel rosa (aperto dalle 7 alle 20).

Aprire un giardinoL’altro giardino è al cospetto della Basilica di San Giovanni in Laterano, attiguo alla Scala Santa, uno spazio verde che si può visitare dal lunedì al venerdì dalle 16 al tramonto (www.tralevolte.org): era un orto dei passionisti, i monaci che dalla fine del 1800 stanno qui. Dagli anni sessanta, progressivamente, l’area è stata trasformata da un gruppo di architetti. Tra gli alberi sono stati inseriti boschetti di bambù, simulando un po’ certe atmosfere orientali che ben si integrano con la vegetazione mediterranea, pini, cipressi, melograni…
Qua e là, ci sono le installazioni permanenti di artisti di diversa provenienza che rendono il tutto un luogo emozionante e “pacifico”, lontano dal caos della città che pulsa tra auto e semafori e pedoni tra cui (tanti) turisti. Suggestivo.