In giro per un quartiere romano da riscoprire, Garbatella, con tutte le sue villette multifamigliari costruite durante il fascismo.
Tra le tante bellezze architettoniche, ecco qualcosa che ha a che fare con il verde selvatico.
Si cammina lungo un marciapiede di via delle 7 chiese ed ecco che qua e là si vedono aiuole di “erbacce” molto generose della loro presenza.
Lì per lì si pensa: ma guarda che incuria, ma poi ci si ravvede decisamente, poiché le selvatiche sono proprio belle e, come in questo caso, oltre che a rappresentare un altro tassello di biodiversità, ravvivano e arricchiscono il banale marciapiede, rendendolo pieno di appeal.
Tanto più che un gruppo di cittadini, targati Green Rome, ha ripiantato in mezzo a queste aiuole non proprio improvvisate, giovani alberelli che tra qualche tempo cresceranno e ridaranno totale dignità al tutto (più o meno siamo all’altezza della Asl e del consultorio famigliare). Le selvatiche sono chenopodiacee, quelle che si chiamano comunemente farinelli (che si presentano tutte verdi poiché i loro fiorellini sono abbastanza invisibili e di quel colore), ma c’è anche tanta erba morella, una solanacea della stessa famiglia delle patate e che in questo periodo di mostra con graziosi piccoli fiorellini bianchi. E tra un po’ arriveranno le sue bacchette blu scurissimo.