Tutte le storie del DNA

DNA, la mostra e le storie

DNA la mostra

 

 Fino al 18 giugno c’è tempo per visitare “DNA la mostra – il grande libro della vita, da Mendel alla genomica” (al Palazzo delle Esposizioni di Roma, www.palazzoesposizioni.it)

Uno straordinario percorso scientifico che comincia con Gregor Mendel e i suoi studi sui piselli alla metà del 1800, per capirne le leggi dell’ereditarietà, per passare poi ai moscerini della frutta, piccoli esseri che hanno raccontato tante storie sviluppate poi via via nel corso degli anni.

Per arrivare a comprendere la struttura e la funzione del DNA e a tutte le nuove frontiere della genomica, delle applicazioni pratiche di queste discipline e di come influenzano e influenzeranno sempre di più la nostra vita e il nostro ambiente, delle terapie geniche personalizzate, della vita sintetica, di caccia al colpevole con le tecniche della polizia scientifica e così via.

L’esposizione ci parla anche delle derive razziste dell’eugenetica, della clonazione, della medicina personalizzata, dell’ingegneria genetica, della genetica forense e persino dello studio del DNA dei nostri antenati, con gli studi sul genoma dell’uomo di Neanderthal, scoprendo gli incroci possibili tra noi e lui.

E tra le storie ci sono quelle di Dolly, la prima pecora clonata, di cui rimangono la pelle, un pugnetto di ossa e tanti elementi importanti per il futuro. E c’è pure la storia straordinaria di Henrietta Lack, Morta nel 1951 per un cancro alla cervice dell’utero: le sue cellule immortali sono state usate per sviluppare vaccini per combattere tante malattie. Un biologo ha stimato che in giro per la terra ci sono cinquanta milioni di tonnellate di cellule di Henrietta, cui l’umanità deve essere grata in toto.
E mentre c’era chi di geni e cromosomi si interessava per presunte difese della razza, nel nostro paese l’agronomo Nazzareno Strampelli studiava le varietà di grani migliorandone la genetica e creando nel suo laboratorio le “sementi elette”, tante varietà dalla resa e dalla qualità ragguardevoli, che consentirono l’autosufficienza granaria in Italia nel ventennio e che furono coltivate fino agli anni sessanta, in tante nazioni del mondo. 
Gli orari: domenica, martedì, mercoledì e giovedì 10-20; venerdì e sabato 10-22.30; lunedì chiuso.