Ruderi e piante: il bello del Palatino

Sul Palatino le piante selvatiche in scena

piante in Foro Romano piante in Foro Romano piante in Foro Romanopiante in Foro Romano

Questo è il momento giusto: l’aria calda ma non troppo, il cielo terso, le piante che sbucano in ogni dove tra i ruderi antichi.

Sfidano qualsiasi tipo di ‘pulizia’ da parte degli esperti (si sa, le erbe contribuiscono a deteriorare le vecchia mura) e si mostrano nei loro abiti più vistosi. Al Palatino, per esempio, la parte più alta del Foro Romano, ci sono praterie di vegetali in fiore proprio adesso.La valeriana rosa, che i più attenti chiamano ‘savonina’: ce n’è dappertutto, non solo ‘sulle’ pareti, ma al di sopra e ai loro piedi. Veramente non è rosa ma di un intenso lilla, è caratterizzata da ombrelle con tantissimi fiori extra small dalle corolle speronate che si allungano cioè in una specie di cilindretti piatti, molto particolari.

Le sommità dei resti sono particolarmente ambite dalle piante selvatiche, poiché l’andamento orizzontale permette un maggior accumulo di detriti e polveri, creando così un seppur limitato suolo su cui però esse riescono a proliferare bene. È lì che si mostrano nelle varie palette del rosa le bocche di leone, che cresce beatamente e generosamente anche negli interstizi delle pareti, tra le fessure di marmi e pietre varie, poi ci sono ferule, l’erba cornetta, la violacciocca, i fiori solari di celidonio e di diplotaxis, la ruchetta dei muri. Se poi le resede si notano bene con le loro alte spighe bianche, le verbene delicatamente rosate quasi scompaiono in questo ben-di-Dio che ora è pieno di graminacee di ogni tipo.

piante in Foro Romano piante in Foro Romano  piante in Foro Romanopiante in Foro Romano

Grandi colonizzatori, poi, soprattutto nel basso dei ruderi, gli acanti, che spesso crescono e fioriscono vicino a capitelli che da loro hanno preso il loro famoso decoro. Ma è soprattutto il cappero che conosce il suo tempo migliore. I suoi cespuglioni con le foglie arrotondate si arricchiscono di quelle larghe corolle bianche con i loro lunghissimi stami: vere e proprie cascate che impreziosiscono i ruderi. In questi giorni, pure i papaveri la raccontano lungo, tra margherite bianche piccole e grandi, cominciano ad essere pochi, ma quei puntini rossi qua e là sono davvero allegri, alleggeriscono le severe rovine. 

piante in Foro Romano

Tanti i trifogli, la malva (che praticamente è ovunque e tutti i mesi dell’anno) e una marea di lilla-viola vedovine selvatiche, e ancora molti iperici giallissimi. Tra cipressi, qualche sughera, lecci, allori e una marea di carrubi con i loro frutti rosso-bruni lunghi e piatti. E naturalmente, mentre si intensifica la presenza e l’odore del finocchio, il signore dei ruderi, il fico, che si vede davvero dappertutto.