L’orologio della natura: lo racconta Peter Wohlleben

La natura, si sa, ha un suo orologio: ma come possiamo “usarlo” tutti, e bene, nella vita di ogni giorno? Semplice. Osservando quello che c’è attorno a noi ed educando i nostri sensi, proprio come facevano i nostri antenati. Attivandoli, la natura si “fa” leggere e così anche noi riusciamo a vivere meglio, riconnettendoci ad essa, riallacciando i legami interrotti con il “logorio della vita moderna”, come recitava una vecchia pubblicità. Così, è prezioso quando capita tra le mani un libro del genere, scritto dal’ambientalista tedesco Peter Wohlleben, ex forestale, famoso soprattutto per aver scritto “La vita segreta degli alberi”, entrambi pubblicati dal Gruppo Macro. Questa pubblicazione (che non è recentissima, è del marzo 2017) si chiama “L’orologio della natura” e il suo intento è viaggiare alla scoperta della natura. Viaggi non internazionali (per lo più) che sono davvero alla portata di tutti. “Basta uscire di casa”, scrive Wohlleben, “ e fare una passeggiata in giardino o in un parco dei dintorni”, per ritrovarsi al cospetto di “migliaia di processi, grandi e piccoli, spesso belli e affascinanti, se solo li si nota”. Ecco che “L’orologio della natura” aiuta perfettamente in questo, per “valutare la situazione fuori dalla nostra porta di casa”.

L’orologio della natura: lo racconta Peter Wohlleben

E così lo scrittore racconta di come i sensi, educati a “vedere” anche quello che non c’è, ci facciano  percepire i segnali del vento, delle nuvole, delle piante e degli animali. Ma non dimentica certo i risvolti scientifici dei fenomeni quotidiani, mettendoli a confronto con popolari regole contadine, facendo  piazza pulita di alcune leggende che non fanno bene alla natura e a noi. E l’invito è pure quello di osservare ma cercando di capire bene certi fenomeni. Perché ad esempio alcuni fiori piantati in un punto, riappaiono altrove? Sono le formiche le responsabili: fastidiose certo, ma sterminarle significherebbe fare a meno di formidabili giardinieri. Già perché contribuiscono ad esempio a diffondere i semi di alcune piante che così possono riprodursi anche lontano dal loro luogo di origine, come accade alle fragole di bosco, alle viole silvestri, all’aglio orsino, al nontiscordardimé.

L'orologio della naturaTra le pagine, incappiamo nei capitoli “L’orologio degli uccelli” e “L’orologio floreale”, spiegati attraverso i perché i volatili cantano proprio a quell’ora o come mai i petali si allargano e si restringono. E poi, ecco l’orologio delle stagioni e quello della notte, già, in cui davvero c’è tanto da vedere. Del resto, “Quando cala il buio, l’unica cosa che manca è la luce, mentre tutti gli altri sensi non smettono di ricevere informazioni. Rumori, profumi, sensazioni tattili…”. Peter Wohlleben ora gestisce un pezzo di bosco comunale nel villaggio di Wershofen, nella Renania-Palatinato.