Ulteriori rischi per il lupo italiano
Altri pericoli per il lupo: il suo patrimonio genetico è a rischio causa troppi incroci con cani randagi.
Basta considerare qualche numero: in Italia ci sono 2mila lupi e 7mila (almeno) cani randagi.
La parola d’ordine allora è “Il lupo non merita una vita da cani e il cane non merita una vita da lupi”. Obiettivo: ridurre il randagismo canino. Poiché il rischio è quello di diluire con gravi conseguenze l’identità genetica del lupo, proprio per il contatto con il cane comune: si potrebbe ad esempio perdere il suo carattere schivo che lo tiene lontano dall’uomo, a favore di una confidenza tipica canina con possibili conseguenti aggressioni e bracconaggio. Inoltre, l’incrocio può portare alla trasmissione di malattie provenienti dalla presenza sul territorio di cani vaganti non vaccinati.
Una soluzione potrebbe essere il progetto Mircolupo: l’acronimo M.I.R.CO sta per “Minimizzare l’Impatto del Randagismo canino sulla COnservazione del lupo in Italia”. Lo stanno effettuando nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, in Abruzzo, grazie anche a fondi europei. In questa zona ci sono un centinaio di lupi, a seconda delle annate: studiando gli escrementi di questi animali sparsi nel 150mila ettari dell’area protetta, ed estraendo il DNA, gli zoologi hanno stimato che almeno una ventina di lupi del parco sono ibridati con i cani. Non solo. Attraverso le telecamere nascoste, le immagini mostrano esemplari dal pelo nero, i lupi lo hanno grigio, e altre caratteristiche tipiche dei cani.
Tra le azioni previste nel progetto c’è la cattura degli animali sospetti, con tutte le accortezze possibili: se si tratta di un lupo, viene rilasciato subito; se un ibrido lupo-cane, prima viene sterilizzato.
Ma sono necessarie anche campagne di controllo e trattamento sanitario dei cani vaganti nonché di informazione e sensibilizzazione sul territorio. Poiché spesso si accusa il lupo di atti (uccisione di pecore nel recinto, ad esempio) dovuti ai cani. Per saperne di più: www.lifemircolupo.it.