Le impronte di Homo erectus

Homo erectus: le sue impronte lasciano il segno

Impronte Homo erectus Eritrea

Lo studio, nell’ambito della campagna di studio Eritrean-Italian Danakil Expedition, coordinato da Alfredo Coppa, dell’Università La Sapienza di  Roma, sembra aver evidenziato le prime impronte ascrivibili all’Homo erectus.

Se confermata dallo studio fotogrammetrico in corso e da ulteriori ritrovamenti nella prossima campagna di scavo, la sequenza di impronte emerse in Dancalia sarà in grado di raccontarci molti elementi a proposito di questo nostro antenato”, spiega il paleoantropologo.

Il luogo della scoperta in Eritrea è il sito di ad Aalad-Amo, le testimonianze risalgono a 800 mila anni fa, e in quel periodo solo l’erectus, tra gli ominidi, abitava in quell’area.

Le impronte, orientate in direzione Nord-Sud, sono state lasciate probabilmente da più individui su un sedimento di sabbia limosa (qui c’era un lago circondato da praterie), assieme ad altre appartenenti forse a un gruppo di antilopi estinte: mostrano un piede piuttosto simile a quello dell’uomo moderno, con dettagli delle dita e della pianta. Il che significa: adatto alla camminata e corsa. Commenta ancora Alfredo Coppa: “Le impronte umane fossili sono estremamente rare. In Africa ne sono state scoperte a Laetoli in Tanzania e risalgono a 3,7 milioni di anni fa, mentre in Kenya sono emerse a Ileret e Koobi Fora, due siti datati a 1,5-1,4 milioni di anni. Ma finora nessuna orma è riconducibile al Pleistocene medio”.
Ma chi era questo nostro antico parente, l’Homo erectus? Si tratta di un ominide vissuto tra 1,9 milioni e 70mila anni fa, protagonista della prima grande migrazione della primitiva umanità: sono individui di questa specie che hanno iniziato ad abbandonare l’Africa dirigendosi verso l’Eurasia, come documentato da altri resti rinventutin varie zone di questo continente, come Georgia, India, Sri Lanka, Cina,  Indonesia. Dell’erectus non ci sono però moltissime informazioni. Si sa che aveva un cervello pari più o meno al 75% di quello dell’Homo sapiens.
Le ricerche della zona di Aalad-Amo hanno prodotto pure frammenti fossili umani, di 5-6 individui, i quali potranno ‘parlare’ ancora di più, assieme alla testimonianza della straordinaria passeggiata sul limo.