Di fronte agli alberi: osservarli e comprenderli

Un libro aiuta a capire gli alberi

Di fronte agli alberi

Si chiama “Di fronte agli alberi” (€ 36, Il Verde Ediotriale), la nuovissima versione italiana del francese “Face aux arbres”, di Christophe Drénou, ingénieur horticole, con le sue fotografie e quelle di Georges Feterman, che è anche professore di scienze naturale.

Una coppia che di alberi, di come imparare a osservarli per comprenderli, ne sa davvero molto e la relativa esperienza la ‘girano’, con linguaggio scientifico e stile divulgativo, al lettore esperto ma anche a quello che è semplicemente un appassionato. Drénou e Feterman, con parole chiare e foto super, raccontano e insegnano come ‘leggere’ l’universo-albero, per interpretarne la storia passata, capirne lo stato attuale e prevederne il possibile sviluppo, anche usando disegni molto esplicativi.

tronchi, cortecce, radici, foglie, la forma in toto dell’albero aiutano a interpretarne l’esistenza e se il caso pure a renderla migliore. Non basta ammirarli, questi personaggi verdi, bisogna saperli guardare e bene, nei loro grandi e piccoli dettagli per capirne l’evoluzione, passata, presente, futura.

Si legge nel capitolo-premessa ‘La musica degli alberi’: “L’obiettivo di questo libro è educare il nostro sguardo sugli alberi… quando vedere non basta più e si avverte il prepotente bisogno di sapere”. E gli autori accumunano l’albero a uno spartito musicale. “Ritmo di crescita, cadenza della ramificazione, disposizione delle foglie intorno agli assi vegetativi, pausa invernale, ripresa di determinate sequenze di sviluppo, armonizzazione visiva: ogni specie arborea segue il suo spartito. La melodia del tiglio non può essere confusa con il concerto della quercia e il minuetto della magnolia contrasta con il requiem del cipresso”.
E ancora:Gli alberi sono nel contempo ben disciplinati e indomiti. Non rinunciano al loro spazio di libertà, a quel pizzico di improvvisazione che li fa assomigliare più al jazz che alla musica classica”. E l’analogia musicale continua con gli alberi maturi, scoprendo che “che gli alberi, quando non sono isolati, formano un duo, un trio, un quartetto, se non addirittura un’intera orchestra!” Insomma, c’è di che ingolosire gli appassionati di natura oltre che, certo, arboricoltori e professionisti degli alberi. Ancora una nota riguardo i vari argomenti affrontati, con gli alberi modello, quelli resilienti che superano le aggressioni, quelli senescenti che sfidano il trascorrere del tempo. E persino gli alberi in rete, quelli che si collegano tra loro stringendo alleanze e giocando con la solidarietà, per parlare di quelli che si trasformano in colonie, moltiplicando ad esempio propaggini e polloni.