Ecco l’olio dell’imperatore

L’imperatore presenta il suo olio

Ecco l'olio dell'imperatore-Villa Adriana

 Insomma, l’olio dell’imperatore è pronto. Quale imperatore? Ma Adriano, naturalmente.

E quale olio? Quello di Villa Adriana o meglio dagli ulivi del terreno di questo straordinario sito patrimonio dell’umanità Unesco (parte del comune di Tivoli), rimesse in forma, curate dall’abbandono sono ritornate a produrre i loro preziosi frutti per un nuovo oro verde che (è proprio il caso di dire) arriva da lontano.

Nei circa 40 ettari della tenuta, gli ulivi sono 3500, di due millenari e 500 ultrasecolari, addirittura alcuni risalgono al 1600. È solo una parte di essi che ha regalato le olive raccolte all’inizio di novembre, da cui sono state ricavate le prime bottiglie dell’Olio di Adriano, solo 78 per il momento, disponibili nella vendita del book shop della splendida Villa a circa una trentina di km da Roma.

Ma l’obiettivo è quello di produrne di più per il prossimo anno e non solo. Il direttore dell’Istituto Autonomo Villa Adriana e Villa d’Este (altro patrimonio dell’umanità Unesco), Andrea Bruciati, intende recuperare pure i territori di quest’ultima villa dedicati alla coltivazione dell’uva pizzutello, tipicità tiburtina, chicchi sodi e a punta dal sapore squisito e ultimamente caduti un po’ nel dimenticatoio.
Bruciati conta anche in questo modo di rendere più vive e vicine al maggior numero di cittadini le due prestigiose dimore dell’antichità che in pratica si sono avviate a diventare vere e proprie tenute agricole, in cui l’archeologia va felicemente a braccetto con il gusto e i sapori tradizionali.