Ciardi, gli artisti dei paesaggi

I Ciardi. Paesaggi e giardini. È il titolo di una mostra particolare, che sa di montante, giardini, campi, momenti di serenità (e non). Per vederla c’è tempo fino al 23 giugno presso il Palazzo Sarcinelli di Conegliano, Treviso, promossa dal Comune e da Civita Tre Venezie. Si potrebbe dire che è la “seconda” puntata legata al ciclo dedicato al paesaggio nella pittura veneta tra ‘800 e ‘900, inaugurato nel 2018 con la retrospettiva Teodoro Wolf Ferrari.

I Ciardi, gli artisti del paesaggio
Mattino Alpestre, di Guglielmo Ciardi: 1894, Monte Sorapis

Chi erano i Ciardi? Tutta una famiglia di artisti che si sono dedicati alla pittura dal vero, uno sguardo en plein air della realtà. Il padre Ciardi è Guglielmo (Venezia, 1842-1917) e poi ci sono loro, i figli, Beppe (Venezia, 1875-Quinto di Treviso, 1932) ed Emma (Venezia, 1879-1933): insieme, diventano veri e propri protagonisti della scena artistica veneziana, italiana ed internazionale, partecipando alle Biennali di Venezia e ai più importanti appuntamenti espositivi nazionali. In pratica ebbero una grande visibilità anche a livello internazionale.

I dipinti dei tre Ciardi mostrano caratteristiche personali, convergenze e divergenze che nel corso della esposizione sono messe a confronto.

Il percorso si apre con un focus sugli esordi di Guglielmo che punta la sua arte verso il paesaggio dell’entroterra veneta tra atmosfere campestri e “acquitrini” lungo il Sile ma anche tra paesaggi pedemontani e dolomitici. Ciardi senior racconta con i pennelli i suoi prolungati soggiorni attorno a Quinto di Treviso, Fonzaso, Asiago, San Martino di Castrozza.

Ciardi, la famiglia veneta dei paesaggi
Meriggio a Refrontolo, Emma Ciardi, 1931/1932

La figlia Emma si mostra come vagabonda cultrice della tradizione del vedutismo veneziano, capace di rielaborare grazie ai suoi viaggi le esperienze macchiaiole, impressioniste e post-impressionie con un’originale chiave espressiva, ispirandosi a un inedito settecentesimo ironico e brioso puntando l’attenzione verso i giardini e i parchi, una sorta di hortus conclusus dove regnano quiete e sicurezza.

Ciardi, la famiglia veneta dei paesaggi
L’ultimo gradino, di Beppe Ciardi

L’ultima parte della mostra riguarda Beppe Ciardi, che riprende la poetica paterna, ma con una visione personale del paesaggio, dove è evidente l’attrazione verso il simbolismo nordico, con la presenza pacata di animali e pastori e in cui la figura umana diventa via via più centrale fino a prevalere su tutto.

Gli orari: martedì – giovedì 9/18; venerdì – domenica 10/19. Chiuso il lunedì