Alieni tra noi e Roma ne è la capitale

Roma, capitale degli alieni

alieni a roma

Alieni a Roma? Sono arrivati i marziani? Sì, ma molto particolari, non vengono né da Marte né da altri lontanissimi luoghi del nostro variegato universo. Semplicemente sono alieni di altri paesi, migranti che stanno occupando con sempre maggior forza e impegno le aree italiane, costringendo gli autoctoni abitanti a “farsi più in là”. E, spesso, a togliersi dalle scatole del tutto.

Numerosi gli animali e i vegetali alloctoni segnalati qua e là e soprattutto Roma, e tutta la sua provincia, sono le aree più invase. Secondo Legambiente che nella giornata del 24 maggio ha effettuato una passeggiata nel parco di Villa Pamphili, assieme agli esperti di Ispra e Regione Lazio, nell’ambito del progetto europeo Life Asap, le specie vegetali spontanee rilevate nell’area urbana di Roma sono ben 1649, di cui aliene 243, pari al 14,7% del totale.

Per gli animali, non ci sono al momento dati di sintesi nel centro urbano romano ma si sa che nella provincia gli extraterrestri sono 203 specie, pari al 87,5% delle 232 specie aliene rilevate in tutta la regione. Dentro Roma poi ci sono anche oltre 100 specie aliene occasionali, di cui è stata segnalata la presenza a seguito del ritrovamento spesso di un singolo esemplare, probabilmente mantenuto in cattività e sfuggito o volontariamente rilasciato, tipo uccelli e rettili, tra cui pitone, serpente a sonagli, testuggine azzannatrice.

In Europa, dice ancora Legambiente, la diffusione di specie “straniere” invasive è in forte crescita, negli ultimi trent’anni la percentuale è del 76%, in Italia addirittura del 96%.

Da noi, le specie aliene sono più di 3mila, di cui oltre il 15% invasive. Di conseguenza, la stima dei costi sociali ed economici di questo fenomeno supera i 12 miliardi di Euro ogni anno nella sola Unione Europea.
Nel giro a Villa Pamphili sono stati avvistati tra l’altro Parrocchetti Monaco e Parrocchetti dal collare, tanti esempi di piante aliene anche non invasive, gli effetti dell’impatto del Punteruolo rosso sulle palme storiche e la diffusione dell’Ailanto. Lungo il canale del Lago Belvedere nuotano indisturbati esemplari di Persico sole e Carpa erbivora e si riproducono le tartarughe acquatiche.
Comportamenti più responsabili da parte dell’uomo, tipo non abbandonare ovunque specie esotiche quando ce ne siamo stufati, potrebbe essere un modo per limitare l’attacco alla nostra biodiversità, che si spera potrà ancora essere tutelata, non privandoci di piante e animali presenti solo da noi.